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lunedì 10 aprile 2023

STRINGERSI LE MANI
di Franco Toscani

 
La mia noticina di ieri con il disegno delle mani di Giorgio Colombo, ha stimolato al saggista Franco Toscani questa bella riflessione.
 
T
roppo frettolosamente, senza nemmeno guardarci negli occhi e senza pensiero, spesso ci stringiamo le mani quando ci salutiamo. Il significato autentico del saluto e della stretta di mano è invece più profondo. Stringersi le mani equivale a stabilire un tacito patto di intesa, di fiducia, di apertura all’altro. Prepariamo così il terreno per una fruttuosa convivenza, per un presente e futuro di pace. Torna in mente anche ciò che scrive Emmanuel Levinas sul volto dell’altro inteso come un “muto appello” richiedente il riconoscimento reciproco. Proprio quel riconoscimento (Erkennung) così acutamente messo in risalto da Hegel nella Fenomenologia dello spirito, circa l’analisi del rapporto tra servo e signore. La stretta di mano fra i mortali equivale a una promessa, ma questa promessa – come ben sappiamo – viene non di rado disattesa e tradita. È un tradimento terribile e sciagurato, che devasta le nostre esistenze e svilisce il senso dell’umano. Un epigramma di Friedrich Hölderlin ci rammenta invece: “È una cosa divina e buona essere uniti; donde viene dunque il morboso bisogno tra gli uomini, che solo una persona, solo una cosa sia?” (La radice di ogni male).