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sabato 6 maggio 2023

CROSETTO E I DISARMISTI
di Angelo Gaccione

Guido Crosetto

Un po’ di cronaca. Il ministro della difesa Crosetto il 2 maggio scorso aveva scritto un tweet dicendosi disposto ad un confronto con Pax Christi, con il fisico Carlo Rovelli e con chiunque altro, sui temi della difesa e della guerra. Sui fatti e non sui pregiudizi, scriveva il ministro. A stretto giro Claudio Pace, esponente di spicco del gruppo di fede e scienza “Assisi nel Vento”, accoglie la richiesta e scrive alla segreteria del ministro accettando l’invito con “spirito veramente costruttivo”. Aggiunge che già nel marzo dello scorso anno si propone la città di Assisi, capitale mondiale della pace, come sede delle trattative di Pace per il conflitto in Ucraina. Il dottor Pace manda la sua disponibilità non solo al ministro, ma a Pax Christi, a Carlo Rovelli e al sottoscritto. A me in qualità di scrittore da sempre impegnato sul disarmo come concreta proposta realmente pacifista, e come promotore dell’istanza che abbiamo consegnato al prefetto di Milano qualche mese fa e trasmessa al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio e ai ministri del Governo in carica. In quella istanza anche noi di “Uomini e donne di pace di Piazza della Scala” indicavamo la città di Assisi come luogo di un necessario negoziato per porre fine al massacro russo-ucraino, e spronavamo il Governo ad una iniziativa diplomatica concreta che avrebbe dato prestigio al nostro Paese e stemperato il pericoloso clima di apocalisse che si sta determinando. Basta invio di armi e convocazione ad Assisi di delegazioni russe e ucraine ai massimi livelli per riprendere le trattative.


Claudio Pace

Come il dottor Pace, anch’io sono dispostissimo ad un confronto senza pregiudizi e costruttivo, e sono pronto a partire per Roma in qualsiasi momento. Ma intanto sui fatti qualche parola va detta subito. Le nazioni che si sono dotate di armi di sterminio perseguono scientemente la distruzione del genere umano perché ne conoscono bene gli effetti. Che il disarmo è la più saggia e umana delle politiche e mostra al mondo che si possono risolvere le controversie con il dialogo e la nonviolenza. Che un conflitto, per quanto limitato esso sia, produce devastazione, morte, profughi, rovine, miseria, perdita irreparabile del patrimonio storico, artistico, ambientale. Produce odio e risentimento per generazioni. Dunque è più saggio e umano rinunciarvi. Che il negoziato richiede pazienza, ma non sacrifica vite e beni. Che un anno di negoziato è meglio di un giorno di guerra. Che impiegare il danaro per migliorare le condizioni di vita, di salute, di istruzione, di lavoro dei propri popoli e per la tutela e la cura dell’ambiente, è più saggio e umano che impiegarlo nella produzione e nell’acquisto di armi. Che nell’era nucleare non è possibile difesa alcuna, se per difesa si intende la salvaguardia della vita di donne, uomini, bambini e dei beni di un Paese. Ecco, questi sono fatti, e si potrebbe allungare notevolmente la lista. Tutto il resto è pregiudizio, non ha nulla di costruttivo e porta direttamente alla cancellazione del genere umano. Crosetto dovrebbe costruttivamente impegnarsi per trasformare il ministero della difesa in ministero della Pace. Non manderemmo armi in giro per il mondo, non provocheremmo lutti e devastazioni, non metteremmo in pericolo la vita dei soldati. Potremmo, invece, impiegare le loro competenze nel drammatico compito di urgenza climatica-ambientale-sanitaria. Se ciò avvenisse, non solo diventeremmo punto di riferimento mondiale, ma produrremmo un notevole cambiamento culturale anche nelle pratiche politiche e ci libereremmo, finalmente, del più ottuso e pervicace pregiudizio: la guerra. Che si potrebbe davvero mettere fuori dalla storia.