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sabato 6 maggio 2023

LA POESIA L’AMORE E IL MALE  


I versi di una canzone di Guido Guinizelli sono considerati il "manifesto" della scuola poetica del "dolce stil novo" (XIII secolo d. C.): "Al cor gentile repara sempre Amore/ com'a la selva augello in la verdura;/ né fe' Amore anzi che gentil core,/ né gentil core anzi ch'Amor, Natura". Per gli stilnovisti, la bellezza è fonte d'energia vitale e il canto d'amore "dà per li occhi una dolcezza al core". Le donne qui sono creature che insegnano a "miracol mostrare". Un altro poeta dello stilnovismo, Guido Cavalcanti, scrive: "Chi è questa che ven, ch'ogn'om la mira,/ e fa tremar di chiaritate l'are,/ e mena seco Amor, sì che parlare/ null'omo pote ma ciascun sospira?".
Il canto e l'incanto d'amore inebriano e fanno sospirare gli esseri umani. È fondamentale imparare ad ascoltare poeti come gli stilnovisti e i trobadours. Sarebbe sufficiente leggere attentamente versi come questi, meditarli e goderne appieno per cogliere la follia e l'assurdità di tutte le guerre, le violenze e le atrocità che continuano ad appestare il mondo senza posa. Servono però educazione e cultura per apprezzare poesie che nutrono con potenza pensieri di pace e sovvertono ogni protervia e arroganza del mondo.
 
Franco Toscani