I VERI (E TACIUTI) PROBLEMI DEL PAESE di Luigi Mazzella
Chi parla
(ormai quasi esclusivamente) di “presidenzialismo all’americana” (screditato dopo
i suoi innumerevoli incidenti di percorso: l’accettata dipendenza delle massime
Autorità dello Stato da CIA, FBI e Pentagono, il cosiddetto Deep State, lo
strapotere di spie e generali che possono impedire a un Presidente ancora in
carica di ordinare il ritiro delle truppe da un Paese occupato); o di “semi-presidenzialismo alla francese” (messo recentemente in
ginocchio dalle rivolte successive dei gilet gialli e dei pensionati); o di “premierato all’inglese”; o di “sfiducia costruttiva. alla tedesca” o,
infine, di “sindaco d’Italia” mostra soltanto avere la sicumera di
poterci prendere per i fondelli con “trovate” ritenute ingegnose per evitare
ogni approfondimento delle vere cause del nostro disagio (per l’indebitamento
ulteriore e i sacrifici per una guerra assurda) che derivano da un servaggio supinamente
accettato e dall’impotenza che ci impedisce di muoverci in direzione della
cura dei nostri interessi in luogo di quelli delle due potenze egemoni
dell’Occidente.La prima causa si snoda lungo un arco di tempo che s’avvicina ormai agli
ottanta anni e prende l’avvio dalle norme del trattato di pace imposto all’Italia
costretta ad arrendersi senza porre condizioni dopo la sconfitta nella Seconda
guerra mondiale in cui l’aveva trascinata il fascismo (del cui
annientamento, in buona sostanza, non era riconosciuto alcun merito
alla guerra civile definita “Resistenza”). Esse miravano a ostacolare ogni
crescita economica dei Paesi perdenti per scongiurare in futuro una loro
“rinascente” pericolosità. A queste clausole del trattato si devono, sia
pure in maniera indiretta (e rimasta velata) molte norme della nostra Costituzione,
non a caso ritenuta dai nostri ex nemici e dai catto-comunisti di casa nostra
“la migliore Carta del mondo”.
A mo’ d’esempio: A)
L’articolo 5, comma 2, sancisce che il sistema tributario italiano è informato
a criteri di progressività. Nulla da ridire sul piano delle sue finalità
sociali se non si trattasse di un vero specchietto per allodole. Sta di fatto
che esso ci impedisce, in buona sostanza, di dare una spinta e un nuovo
vigore al processo produttivo con l’introduzione della flat-tax, la misura
adottata dall’America di Reagan e dalla Gran Bretagna della Thatcher per far
riprendere i loro Paesi da una grave crisi economica. B)
Gli articoli del titolo IV sulla Magistratura pongono l’ordine dei giudici e
dei pubblici accusatori al di sopra di ogni altro potere dello Stato e, con la
successiva abrogazione delle norme di guarentigia per i parlamentari (proprie
di ogni ordinamento civile) hanno consentito quell’uso politico della giustizia
che ha stravolto l’essenza della nostra vita democratica. Tale uso si era già
dimostrato capace di manipolare il responso degli elettori e di
stroncare carriere politiche con incriminazioni (spesso fasulle), arresti con
manette riportati in prima pagina e/o in servizi televisivi. Ed in Italia ha
trovato terreno ancora più fertile per l’endemica corruzione, tipica dei Paesi
cattolici del Vecchio e del Nuovo Continente. C)
L’articolo 11 è il vero campione dell’ipocrisia trasfusa nella nostra Carta:
esso dichiara il ripudio della guerra ma la consente se fatta agli ordini di
una struttura straniera, la NATO, organizzazione internazionale di cui
Charles De Gaulle denunciò la forte dipendenza dagli Stati Uniti
d’America.
A
tale condizione iniziale di assoggettamento servile, si sono aggiunte, nel
corso dei quasi ottant’anni da essa trascorsi, nuove condizioni di
dipendenza. L’idea luminosa dell’Europa Unita è stata ignobilmente piegata
a servire il mercato statunitense dall’introduzione della moneta unica e
soprattutto dai Trattati costrittivi e mutilanti (persino sul piano costituzionale)
di Maastricht. Siamo divenuti subalterni, per il nostro accresciuto
indebitamento del Pnrr (volto a favorire l’acquisto di prodotti non
italiani) non solo agli Stati anglosassoni ma alle loro strutture
finanziarie di Wall Street e della City strettamente dominanti nella politica
della BCE.Se a ciò si aggiunge che la dipendenza economica del sistema mass mediatico
occidentale dalle Banche e da altri Istituti finanziatori ha reso e rende
possibile la diffusione di una “propaganda” politica (con un unico
mainstream accuratamente modellato)
senza possibilità di contraddittorio (se non on line) e che l’acquisizione alla causa atlantista (id
est: filo-americana) di tutti - diconsi tutti - i partiti politici dello schieramento
europeo (dalla sinistra alla destra, passando per il centro) ci si rende
agevolmente conto che tutta la “sarabanda” orchestrata con analogo impegno
costruttivo di tutte le forze politiche sulle riforme costituzionale ha il solo
fine di attirare l’attenzione della gente sull’ “inutile” per distrarci e non
farci concentrare su mali che veramente ci affliggono.