Pagine

martedì 23 maggio 2023

IL RISCHIO NATO
di Franco Continolo   

 
G
li automatismi "tecnico-professionali" che Sergio Romano vede all’opera oggi, come nei mesi che hanno preceduto la Grande Guerra, possono essere tradotti in un acronimo e in una parola: NATO e militarismo. La NATO, come tutte le alleanze nate in tempo di pace, porta alla guerra. Il motivo è semplice: il militarismo, l’ideologia che le sostiene, e che vede la sicurezza, come la strategia, in termini esclusivamente di forza militare, resta sotto traccia fintanto che una credibile sagoma di nemico non appaia all’orizzonte, per poi uscire allo scoperto e dominare la scena, ossia cancellare del tutto il discorso politico. Le alleanze militari costituiscono insomma un pericolo politico, tanto più quando, come la NATO, sono dominate da una potenza disposta a giocarsi tutto pur di non perdere il primato. Di questo gioco disperato fanno parte le grandi manovre militari che si svolgeranno fra un mese ai confini della Russia. Ne parla, allarmato, John Helmer. La sua preoccupazione nasce dal rischio che con le insegne o senza insegne ucraine, qualche F16 venga spinto su obiettivi in Russia. Poiché i piloti ucraini sono ancora in addestramento, e la consegna degli aerei non sarà ancora avvenuta, è evidente che se tali incidenti accadessero, la deduzione russa sarebbe che gli F16 sono partiti da basi militari in Polonia o in Romania, le quali verrebbero immediatamente colpite , con le conseguenze immaginabili. Un secondo tipo di rischio, forse maggiore, è che l’incidente  avvenga per errore di una parte o dell’altra. Un esempio è dato dall’abbattimento nel proprio spazio aereo di due caccia e due elicotteri russi avvenuto dieci giorni fa. Anche se le autorità di Mosca non hanno ancora emesso il verdetto, per Helmer si tratta di un’operazione ucraina o NATO, e in questo senso una  anticipazione di quanto potrà accadere fra un mese. Ma per Larry Johnson, ex CIA, che cita Simplicius, un autore che lui ritiene con collegamenti all'interno dell’intelligence russa, si tratterebbe di fuoco amico. Per la cronaca, Simplicius fa anche una stima delle perdite ucraine a Bakhmut. Le contraeree, non solo quella russa, pare siano un settore a forte rischio di errore - lì non c’è il tempo per pensare, e l’intelligenza artificiale vince.