La
pazienza dei miti e i servi. Mi scrive
in un messaggio WhatsApp il poeta e aforista calabrese Nicolino Longo: “Lo
Zelensky io lo chiamerei: Il mendicante di armi (o di morte). I
capi degli stati europei: I genuflessi davanti al duce di Kiev. Vespa,
l’insetto tenuto al filo come un aquilone dalla Meloni e dallo Zelensky, ha
avuto l’ardire di affermare che l’80 per cento degli italiani, contrario alla
volontà del governo di mandare armi agli ucraini, è costituito da gente
vigliacca e servile: pessime qualità ereditate dalla sudditanza che gli
italiani hanno sempre avuto nei confronti dei governi stranieri da cui nei
secoli passati siamo stati sempre schiacciati”. Confesso di non avere alcun
interesse per i libri di Vespa e tanto meno per i plastici che esibisce in
televisione, perciò se mi capita di intercettarlo cambio subito canale. La
libertà di stampa, guadagnata col sangue dei partigiani e degli antifascisti
(alcuni erano ragazzi di 15 - 16 anni), gli permette, tuttavia, di definire
impunemente vigliacchi l’ottanta per cento degli italiani che rifiutano il
perdurare di un massacro di cui non si intravvede la fine. Ed è una fortuna,
per lui e per tutti i guerrafondai della sua risma, che questo 80% paziente e
pacifico continui a rimanere tale. Rifletta solo per un momento che cosa
accadrebbe se, Dio non voglia, smettesse di essere paziente e pacifico. Per
parte mia consiglio sempre di non abusare della pazienza dei miti. È proprio
perché questa massa enorme di italiani è stufa di sudditanze straniere che si
oppone all’invio di armi e ai mercanti di morte che lucrano sulla sua pelle. A
cominciare dal governo americano che si intromette e condiziona la politica del
nostro Paese; che dissemina di basi militari il nostro territorio; che ci
espone a rappresaglie nucleari e via enumerando. Dal suo apparato spionistico che
può rapire impunemente oppositori sul nostro suolo o trescare per colpi di
stato e stragi, come è scritto in molte sentenze. Dai loro gangster (non saprei
in quale altro modo definirli) che hanno osato suggerire di mandare un reparto
militare per liberare con un blitz la studentessa americana coinvolta nell’efferato
delitto di Perugia qualora fosse stata condannata. Non mi risulta che Vespa e
vespasiani abbiamo levato la voce per indignarsi davanti a questa sudditanza
allo straniero. Io continuo a consigliare
di non abusare della pazienza dei miti.