Sono in campagna, lontano dalla
città, e tutto è quiete. La notte ammantata di stelle mi trova nel letto a
dormire, nessun rumore, il mio cagnolino accucciato accanto a me. È una
situazione idilliaca. Lontani gli echi di guerra che ogni giorno ci propina il
telegiornale. Ma la guerra c’è. La vagina che partorisce gli stolti, i
guerrafondai, moderni farisei che predicano bene e razzolano male, produttori e
spacciatori di armi, feti per gli innumerevoli quanto inenarrabili coiti. Pier
Paolo Pasolini la cui filosofia era contro il consumismo, contro la società del
consumo e del “benessere” che ha distrutto i valori autentici dei popoli, le
loro lunghe e ben radicate tradizioni culturali e contadine, si scagliava
contro i mali della moderna “società”. Aveva ragione. Un filo diretto collega
tutte le nefandezze del Novecento a ciò che assistiamo oggi, anche e
soprattutto al dissesto climatico, alle guerre, alle migrazioni di interi
popoli, al totalitarismo dei capi di stato. Vorrei vedere mio nipote che ha
poco più di un anno nel suo futuro correre verso quello che un tempo veniva
definito il soldell’avvenir. Tiziano Rovelli