UOMINI DI PACE E UOMINI DI GUERRA
di Carlo Rovelli
Carlo Rovelli
Il
Primo Maggio del fisico Carlo Rovelli. Intervento dal palco del concertone di
piazza San Giovanni a Roma.
Che notte
di sogno. Che emozione essere su questo palco in mezzo a voi. Non
temete, non è una lezione di scienza che voglio fare, anche se ogni volta che
provo a dire qualcosa di politica, qualcosa che riguarda l’interesse di tutti
noi, c’è qualcuno subito che mi grida: “taci Rovelli, occupati della tua
scienza, lascia perdere la politica!” Ma proprio di questo voglio
parlarvi.
Vedete…
il mondo è meraviglioso. Questa piazza è meravigliosa, la musica è
meravigliosa, innamorarsi è meraviglioso. Ma non è tutto
meraviglioso. Ci sono conche problemi gravi, e se c’è qualcuno che può
affrontarli, siete voi, insieme. C’è una catastrofe ecologica che sta
arrivando, ormai lo sappiamo tutti. Rischia di rovinare le vostre
vite. Non facciamo il necessario, perché fare qualcosa dà fastidio a
qualcuno. Grettezza, o miopia. La ricchezza si è concentrata nelle mani di
un numero piccolissimo di persone e di grandi imprese, e la disuguaglianza
economica continua a crescere. La paghiamo tutti. Ma soprattutto,
vedete, e questa è la cosa più importante che voglio dirvi, sta crescendo la
guerra. Stiamo andando dritti verso la terza guerra mondiale. E questo è il
rischio più grave per la vostra vita. Invece di collaborare, cercare
soluzioni, i paesi si aizzano uno contro l’altro, si provocano, si sfidano come
galletti in un pollaio. Invadono paesi, soffiano sul fuoco della guerra,
mandano portaerei a sfidarsi. La tensione internazionale non è stata così alta
da molto tempo.
Spendiamo
2 trilioni e mezzo di Euro all’anno in spese militari, una cifra
inimmaginabile. Più del doppio di quindici anni fa. Impennate di spese militari
così preludono alla guerra. Invece di usare le nostre risorse per fare
ospedali, scuole, musica lavoro, le cose buone del mondo, le usiamo per fare
armi per ammazzarci l’un l’altro. Si può essere più stupidi di
così?
E
perché? Per quella che Ligabue, su questo palco, poco fa ha chiamato la
smania del potere. Invece di dialogare, cercare soluzioni, i potenti del mondo
vogliono essere i più potenti di tutti. Magari predicano la democrazia, ma poi
vogliono comandare su tutti, alla faccia della democrazia. Oppure, come da
noi in Italia, cercano di essere fedeli vassalli dei padroni del mondo,
sperando in qualche beneficio a corto termine. Ancora miopia. Ma la guerra
si fa anche per motivi più banali… perché costruire armi è un affare terribilmente
lucroso. E nel fiume di denaro che producono le industrie di armi, le
industrie della morte, ci sguazza la politica. È ragionevole che in Italia il
ministro della difesa sia stato per anni legato a una delle più grandi
fabbriche di armi del mondo, la Leonardo? E sia stato Presidente della
Federazione dei costruttori di armi (l’AIAD). Il ministero della difesa serve
per difenderci dalla guerra, o per aiutare i piazzisti di strumenti di
morte?
Tutti
dicono “pace”, ma poi molti aggiungono che prima bisogna vincere. Volere la
pace, ma dopo la vittoria, significa volere la guerra, ovviamente. Vediamo
orrori commessi del nemico, veri. E gli orrori che fanno le nostre armi?
Le migliaia di bombe che noi produciamo e mandiamo sui diversi teatri di
guerra, devastano e ammazzano come le altre. Creano dolore come le
altre. Ci sono decine di migliaia di bombe nucleari pronte a esplodere,
puntate sulle teste di tutti, da una parte e dall’altra e non siamo mai stati
così vicino ad una catastrofe nucleare come adesso. È follia. E in
questa situazione il governo italiano cosa fa? Sta decidendo ora di mandare una
portaerei italiana con una intera flotta nel mare della Cina. Per fare i
galletti contro la Cina, al seguito degli Americani. Articolo 11 della
Costituzione: l’Italia ripudia la guerra: disatteso. Queste sono scelte
che rischiano di distruggere le vostre vite, ragazzi. Non è questo
il mondo che ci piace. Ma il mondo, ragazze, ragazzi, non è dei signori
della guerra. Il mondo è vostro. Voi siete il mondo futuro, non i signori
della guerra. Perché voi siete tanti, tantissimo. Qui, a Roma, come a
Pechino, San Francisco, Berlino, Rio o a Islamabad. Il pianeta è vostro. E il
pianeta voi potete cambiarlo. Non da soli, ma insieme sì.
Voi
potete fermare la distruzione del pianeta. Ribaltare la disparità economica. Fermare
i signori della guerra. Costruire un mondo dove lavoriamo insieme a
risolvere i problemi comuni, invece di essere uno contro l’altro. Le cose
del nostro mondo che amiamo sono state costruite nel passato da giovani che
hanno saputo sognare un mondo migliore. Anche a costo di rovesciare tutto
qualche volta. Attaccare la Bastiglia, bruciare il Palazzo d’Inverno. Se
qualcuno vi dice - come dicono a me - non occuparti di politica, pensa solo a
te stesso: è grettezza, o miopia. Allora, questo vorrei dirvi, non vivete
di insoddisfazione, di sogni irrealizzati, di lamento, di inquietudine per un
futuro che dipende da altri. Prendetelo in mano il vostro futuro, ma insieme,
non uno contro l’altro. Cambiare il mondo è la più bella delle avventure.
La vita è bella quando splende e brucia. (E niente splende se non brucia, è il
titolo delle note che suonavano quando ho iniziato a parlare.)
Chi
sa parlare parli, chi sa suonare suoni, chi ha idee le dica, chi sa scrivere
scriva, chi sa organizzare organizzi, chi sa fare di più, faccia di più.
E,
ultima cosa, i signori della guerra non hanno paura ad ammazzare migliaia di
esseri umani. Voi non abbiate paura a imbrattare i muri. L’Italia l’ha
fatta Garibaldi che tutti i benpensanti chiamava “terrorista”, poi gli hanno
fatto le statue. Prendete il futuro nelle vostre mani. Non lascatelo ai
signori della guerra. Cambiatelo, questo mondo di guerra,
ragazzi. Buon Primo Maggio.