Prendere
in mano il proprio destino. Una
frase di Primo Levi mi ha fatto riflettere: “Ognuno è ebreo di qualcuno.Oggi i palestinesi sono gli ebrei di Israele”. Chi
nella storia è stato perseguitato può divenire persecutore, è successo spesso. Purtroppo.
Oggi, il fenomeno è generale. Oggi noi tutti, popolo, persone comuni
schiacciate e vittime di decisioni altrui, siamo gli ebrei del potere
neoliberista, tecnocratico, plutocratico, che stabilisce per noi un futuro
eterodiretto pensato da loro e nel loro esclusivo interesse. Di fronte a ciò
non c’è altro da dire se non: popoli di tutto il mondo unitevi, avete dalla
vostra la forza dei numeri e della ragione. Ma se il popolo dorme, nessuno lo
salverà. Si addormenterà narcotizzato dalle menzogne di una promessa di
benessere fasullo e fuorviante (“non avrete nulla e sarete felici”) e si
sveglierà robot. Lo scenario alternativo non è meno preoccupante: lo sterminio
della vita sulla terra ad opera delle armi nucleari, chimiche, batteriologiche.
Come possiamo non attivarci di fronte a queste prospettive per tentare di
cambiare il corso degli eventi? Clara
Reina