ERASMO
di
Franco Toscani
Ernesto Balducci
10.
Erasmo e la cultura della pace odierna.
In
sede di valutazione critica, Ernesto Balducci ha fatto notare che l'unico vero
limite di Erasmo è un limite storico, consistente nel rivolgersi essenzialmente
al mondo cristiano, per quanto il suo cristianesimo fosse, come si è visto, non
certo dogmatico e intollerante, chiuso e (diremmo oggi)
"integralista", ma costitutivamente aperto, dialogico, tollerante, in
grado di parlare a credenti e non credenti grazie al riferimento essenziale
alla dignità umana. Scrive a questo proposito Balducci in La pace. Realismo di un'utopia (1983): "Erasmo - ed è qui il
suo limite - si muove ancora in un quadro di cristianità, chiamando in causa,
con parole roventi, papi, prelati e principi, misurandoli col metro del Vangelo
e dell'aspirazione alla pace propria dell'uomo e specie del popolo. Ma è
notevole in lui la percezione del divario tra profezia evangelica e
sovrastrutture ideologiche, sorgenti, queste, di intolleranza dogmatica,
ispiratrice quella di tolleranza e di fraternità. Quando, per opera di Lutero,
la cristianità si spaccherà in due mettendo in moto gli eserciti in difesa
delle opposte ragioni, egli si illuderà di tenersi al di sopra delle parti. La
sua equidistanza non era frutto di opportunismo, era la naturale espressione
del ripudio, in nome della simplicitas
evangelica, di ogni assolutismo teologico. Sta qui la laicità di Erasmo, le
cui irradiazioni più efficaci si avranno nel secolo successivo, quando, stanca
di dilaniarsi in nome di Cristo, l'Europa cercherà una concordia basata sul
rispetto delle diverse posizioni religiose. Dentro l'arco storico dal
Rinascimento a noi, Machiavelli ha avuto ragione, Erasmo ha avuto torto".
Ernesto Balducci |