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mercoledì 21 giugno 2023

IL SENSO AMBIGUO DELLE PAROLE
di Angelo Gaccione


Lo ammetto, sono un maniaco delle parole, della loro precisione, del loro senso. So quanto le parole possono essere ambigue e addirittura false. Non si mente solo con le azioni, si mente soprattutto con le parole. Che le parole spesso servono per nascondere il pensiero è un concetto che ho sentito da ragazzo nelle botteghe della mia città, prima di conoscere le sue varianti attribuite al tale o al talaltro pensatore. Si tratti di Fouché, di Talleyrand-Périgord, di Voltaire o di uno dei tanti vecchi saggi della mia città non mi importa. Il critico cinematografico e teorico della comunicazione di massa Pio Baldelli, all’ambiguità del linguaggio e alla sua decodificazione ha dedicato buona parte della sua attività di studioso. I giornali sono pieni di menzogne, come lo sono tutti i linguaggi dei poteri, come lo sono le pubblicità: pubblicità ingannevoli, esiste addirittura un lemma per connotarle. La propaganda è quasi sempre basata sulla menzogna, non c’è bisogno di scomodare Orwell, lo sappiamo da sempre e da soli. Chi vi si oppone si è dato anche gli strumenti di contrasto e ha chiamato questa pratica controinformazione. Senza questa necessaria attività, sarebbe stato impossibile ricostruire la verità sulla strage di Piazza Fontana e sulla morte di Pinelli, tanto per fare un esempio. Gran parte delle relazioni umane si nutrono di falsità, di inganni, di parole che non corrispondono al pensiero. Tutta questa perniciosa sovrastruttura è ineliminabile se una società nuova non provvederà a cancellare accumulazione del profitto, privatizzazione dei beni collettivi, delega del potere ad un gruppo ristretto, e non trasformerà ogni attività umana in funzione della vita e delle sue più vere necessità. Ma in attesa di questa palingenesi, ed ammesso che la catastrofe ambientale o le armi nucleari ce lo permetteranno, possiamo almeno tentare di fare subito un’opera di resistenza smascherando le parole più abusate e false che si sono pervicacemente radicate nel tessuto delle nostre società fino a condizionarci, ad opprimerci. Dunque, dobbiamo abituarci ad attribuire alle parole il significato che compete loro sulla base delle conseguenze pratiche, dell’impatto che hanno sulle nostre vite e sull’ambiente. Se lo faremo tutto ci diventerà più chiaro. Militarismo sarà immediatamente sinonimo di morte e devastazione come consumismo lo sarà di saccheggio e di inquinamento della natura. Una vera ginnastica intellettuale che ci aiuterà a prenderne le distanze.