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domenica 25 giugno 2023

RIFLETTENDO SULLA SITUAZIONE RUSSA
di Franco Astengo


Logica dei blocchi e impegno per la pace.  
 
Mi permetto di avanzare uno spunto di riflessione con il solo scopo di aprire una discussione di merito circa la confusione della situazione in corso in Russia. Se è possibile che il tentativo in atto da parte dei mercenari della Wagner faccia parte di un piano di sovvertimento del potere in Russia (come hanno segnalato già da qualche tempo fonti autorevoli come Financial Times o “Economist”) il rischio è - come sempre segnalato da diversi autorevoli commentatori - di un inasprirsi delle condizioni di ricostruzione di una logica dei blocchi. Logica dei blocchi fondata sull’accerchiamento diretto della Cina.
Una valutazione sensata tanto più che le tensioni in Russia arrivano, “quasi simbolicamente poche ore dopo che Stati Uniti e India”, in occasione della visita del premier Narendra Modi alla Casa Bianca, “hanno sancito una nuova alleanza in funzione anti-cinese” e “l’indebolimento della Russia rafforza il nuovo asse Usa-India”. Non solo. C’è la questione nordcoreana con Pyongyang che “si appoggiava sia alla Cina che alla Russia e che ora resta senza quest’ultima”, osserva ancora mentre crescono i timori della comunità internazionale per i test missilistici e il programma nucleare della Corea del Nord. Le conseguenze di quanto accade in Russia arrivano al Medio Oriente, dove “tutti gli equilibri potrebbero essere scossi”, all’Iran e molti ricordano come la Repubblica Islamica si sia “esposta molto con l’invio di droni, armamenti, aiuti” da quando è iniziato il conflitto in Ucraina e come oggi “sia molto più sola”. Si riflette anche sulla Siria, e su “tutte le forze filo-iraniane” nel Paese arabo, e non solo, dove Russia, Turchia e Iran sono state protagoniste di questi dieci anni di caos e guerra dopo l’inizio, nel 2011, di proteste antigovernative presto finite nella repressione e in un lungo e sanguinoso conflitto. Di fronte al rischio di un rinnovarsi dello scontro “Mondo libero” contro “Impero del Male” risalta così la necessità di un impegno pacifista che si rifletta immediatamente a livello europeo con l’obiettivo di non far coincidere l’UE con il sostegno alla logica bellicista imperante (in pratica il tema della coincidenza NATO/UE) e l’avanzamento di proposte concrete di smilitarizzazione, richiamo all’ONU, visione internazionalista rispetto ad un complesso di logiche “nazionaliste” rischiosissime per la pace e soprattutto per l’equilibrio atomico, ricordando anche diversi focolai di guerra aperti nel mondo.