RIVISTE. “IL SEGNALE” SI RINNOVA di
Angelo Gaccione
Il
Segnale si
rinnova. Cambia veste grafica: più grande nel formato, rispetto ai 123 numeri
che in lungo quarantennio il suo fondatore, il poeta Lelio Scanavini, ha
editato con la sua cooperativa I Dispari, facendone una delle più longeve
riviste letterarie italiane nate dopo gli anni Ottanta del secolo scorso. Cambia
la prima di copertina rigidamente bianca il cui fondo scompariva tutte le volte
che tentavi di riprodurla; e cambia la disposizione a scala obliqua dei titoli
che dalla testata scendevano fino alla base. Non si può dire, tuttavia, che chi
l’avesse ideata quella copertina, non le avesse conferito originalità e una
impronta riconoscibile immediatamente. Ora la copertina ha un altro stile e il
progetto grafico, così come l’impaginazione, sono di Elisa Doi e all’interno si
possono vedere anche foto e copertine di libri. Quest’ultime un tempo
comparivano solo in quarta dove se ne potevano trovare anche quattro. Una
piccola vetrina per autori ed editori che permettevano a Il Segnale di
aiutare le sue casse, mai ricche. Non ha però cambiato natura. Rigidamente
quadrimestrale ha mantenuto il suo impianto originale nelle rubriche: saggistica,
narrativa, poesia, le schede critiche, la rassegna delle riviste, l’elenco dei
titoli dei libri di poesia editi nel corso del quadrimestre e giunti in
Redazione. Il cambio si deve al nuovo editore, che oltre alle edizioni Zacinto
possiede anche il marchio Biblion, marchio con cui edita saggistica letteraria
in volumi. La redazione collegiale, che è poi l’anima della rivista, è la
stessa: Gianluca Bocchinfuso (responsabile), Mario Buonofiglio, Giulio
Campiglio (emerito), Simonetta Longo, Pancrazio Luisi, Massimo Rizza, Adriano
Rizzo e, ovviamente, Lelio Scanavini. Ricco e interessante come sempre di
questo numero voglio segnalare L’autobiografia è un’arma politica (massimo
Rizza), la scrittura di Božidar Stanišić di cui si occupa Bocchinfuso che si
cimenta anche in una interessante intervista con l’autore, la differenza fra
romanzo e cinema di Massimo Rizza, e così via. Trattandosi di una rivista
letteraria almeno un testo poetico è
doveroso riprodurlo per chiudere questa nota. Lo faccio con i versi di
Francesca Genti dal titolo: “sette maggio duemila ventidue”.“oggi
che piove e tutto è vivo/faccio per te un rito evocativo, /un sabba verde con
le gocce. /faccio per te una cosmogonia/molte leggende e una/liturgia/ con
sassi, pietre, fango, rocce. /resto qui per salutarti sempre, /attraverso le
stagioni tragiche. /tu distilli nell’aria cose magiche, /anche tu mi saluti
sempre”. Per richieste: info@biblionedizioni.it Informazioni: segnale@fastwebnet.it Tel. 02 - 27019690