Un romanzo a tratti leggero capace però di enucleare tic,
contraddizioni, mentalità del nostro tempo attraverso la quotidianità di
quattro donne e con uno sguardo su tematiche di stringente attualità. È tutto
al femminile Io non mitrucco (159 pagine, 15 euro), l’0pera letteraria che
la giornalista e scrittrice bolognese Simona Cantelmi ha pubblicato
recentemente per Les Flâneurs Edizioni. Il dialogo diretto è l’elemento che ne
caratterizza la struttura sintattica e narrativa e ciò serve all’autrice per mettere
in risalto la personalità di Sara, Valeria, Tamila e Betty, ciascuna con una
propria storia alle spalle, quella stessa storia che segnerà anche le loro
scelte con motivazioni differenti. Troviamo così un percorso nel mondo dei
diritti civili con il rapporto saffico di Betty, in un’epoca che vede forti
contrapposizioni sul tema all’interno della politica, della società, del
costume: ma con Cantelmi scopriremo che non è poi così difficile, anche per chi
è in là con gli anni, accettare una relazione omosessuale. L’impegno, la
costanza, la volontà sono le doti che Valeria sfoggia per raggiungere il
proprio traguardo: imporsi come una giornalista brava e preparata. E sarà
proprio in questa sua professione, intrapresa da tempo, a incocciare nell’amore
con Aldo, uno degli scrittori più quotati ma affettivamente incapace a
districarsi tra più persone. Tamila, di origini russe, considera l’italiano “la
lingua dell’amore” e vive su di sé l’esperienza della maternità con tre figli
da gestire: nonostante questo mantiene sempre una generosa propensione verso
gli amici a cui non fa mai mancare attenzione e premura. Sara, lasciata dal
fidanzato, con una bimba in grembo e spesso persa nei ricordi dell’infanzia,
saprà rimboccarsi le maniche per cercare di dare alla nascitura quel calore che
credeva di condividere in una famiglia da costruire: ma il colpo di scena è
dietro l’angolo e la sua scelta dirompente creerà patemi e preoccupazioni
unendo ancora di più le altre donne del romanzo. Dietro l’apparente semplicità
di quattro esistenze, uguali in fondo a quelle di molte altre, l’autrice
sagacemente tratteggia la difficoltà ma anche le opportunità delle relazioni
umane, in un tempo della “società liquida” in cui viviamo bombardati su più
lati da notizie e superficialità. Su tutto si dimostra che è l’amore, ancora
una volta, a costituire una ciambella di salvataggio per chiunque, anche nei
momenti più critici: l’amore donato e vissuto appieno, poco importa a chi e in
quale forma.