Elogio della noia. Oggi il virtuale dei
social, degli smartphone, di WhatsApp allontanano le distanze fisiche
psicologiche morali ed etiche degli esseri umani, con una robotizzazione dei
comportamenti, dove la dimensione della noia non può esistere... Manca così la
elaborazione dei dati della realtà volando in cieli effimeri e cupi, mentre lo
spirito si svuota di energie vitali, subentrando la depressione e di
conseguenza le devianze per rincorrere prestazioni attraverso i paradisi
artificiali sul precipizio infernale. Le generazioni over 60 hanno le fondamenta di cemento assorbite negli anni dell’infanzia,
riuscendo a mantenersi in equilibrio tra reale e virtuale, per cui lo strumento
digitale è un mezzo e non un fine. E i bambini? E gli adolescenti? I fenomeni
sociali dell’universo giovanile sono spie inquietanti di un vivere contro
natura e contro la Natura. L’amore come fondamento biologico, teorizzato da
eminenti neuro-scienziati sulla epistemologia della conoscenza, va dileguandosi
arretrando di millenni l’evoluzione della specie umana di darwiniana memoria. Scimmie
senza peli, dunque, con pelle levigata dove si è persa la distinzione di
genere. Conta l’immagine e così tanti narcisi si specchiano nelle acque torbide
dello stagno, cercando il proprio volto dipinto e tatuato, fra simboli senza
senso. Il caos e le stragi dominano un mondo di zombi ubriachi, chesniffano aria mefitica o addirittura camminano
fra odore di carogne, siano esse i resti umani delle guerre o di assassini
senza causa.