La
parola ai lettori. Èfinita l’estate, a Milano c'è stata la terribile tempesta del 25 Luglio che ha
sradicato migliaia di piante, non ho avuto il coraggio di andare a vedere il
parco di Trenno, avendo avuto la notizia di tante piante abbattute. Ci sono
andato al ritorno delle vacanze, piante abbattute, cadute come soldati in
guerra. Per fortuna ho scorto alto, forte e sereno l'albero a cui ho fatto voto
durante la mia terribile malattia, Ercole, l'albero più robusto e più alto, ha
mantenuta la promessa della mia guarigione e non si è abbattuto... Non così al
Giardino di Porta Venezia, quante volte ho osservato la maestosità di molte
piante, dicendomi “vorrei essere forte come loro” e prima di andar via le
abbracciavo. Al Sud, nello stesso periodo, ha fatto 5 giorni di caldo estremo
da bruciare le foglie degli alberi, sbollire gli ortaggi e far temere i
contadini per le loro vite e quelle dei loro animali. In Romagna quattro giorni
di pioggia torrenziale hanno sfigurato il territorio e allagato per molti
giorni le pianure coltivate e alcune città. L'anno scorso abbiamo avuto otto
mesi di siccità al Nord che ha fatto perdere i raccolti e ucciso almeno il 10%
delle piante. Quattro segnali anticipatori di quello che progressivamente ci
toccherà vivere. Ci ripeteranno che questi fenomeni estremi si ripeteranno
sempre più spesso. Dopo tutti gli allarmi, caduti nel vuoto, di noi
ambientalisti, da almeno cinquanta anni, finalmente si prende atto della
gravità della crisi climatica. Però ognuno accampa delle “buone ragioni” per
minimizzare e rimandare le misure che agirebbero sulle cause e che
mitigherebbero gli effetti: in primis il consumo di fossili. Una vera Torre di
Babele. Scrivevo ieri l'altro che dovremmo finirla di definirci Sapiens, parlo
di noi globalmente. Forse l’antropologia dovrebbe tener conto di fattori fino
ad ora poco indagati. Se noi cominciassimo il racconto della storia della terra
dagli ultimi 250 mila anni di anni fa, ci accorgeremmo che nessun essere
vivente si estingue solo per cause intrinseche. E che noi stiamo andando
coscientemente e senza muovere un dito verso la nostra di estinzione. Francesco
Saverio Lanza