L’Occidente
non vanta una tradizione pacifista. Il suo rappresentante di una tale linea di
pensiero è indicato, dagli storici, in Charles-Irenée Cashe de Saint Pierre il
cui “Progetto di pace” infuenzò fortemente il pensiero di Jean Jacques
Rousseau. Ben diverso è il caso dell’Oriente. A parte tracce rinvenibili ne
testi sacri dell’induismo, nelle predicazioni buddistiche e nel giainismo, per
i Cinesi della tradizione il vero testo basilare dell’amore per la pace rimonta
agli anni del VI secolo (o secondo filologi europei più severi: agli
anni intorno al 250 prima di Cristo) il Daodeing, base del Taoismo, che può,
quindi, considerarsi il primo testo pacifista del Pianeta. L’Occidente,
dilaniato da guerre tremende, distruttive, disastrose tra credenti di
religioni differenti (ebrei contro cristiani, cattolici contro protestanti,
tutti e tre contro gli islamici) o tra seguaci e fanatici di utopie salvifiche
ugualmente folli: nazifascisti e socialcomunisti, ha solo prodotto una
sorta di “pacifismo” appena abbozzato, riuscendo a esprimerlo malamente in
alcuni momenti della sua lunga storia di “bellicismo perpetuo”. E ciò
perché la presenza endemica di una cultura interamente permeata da
assolutismi, sia religiosi sia politici, inconciliabili e intolleranti ha
fatto sì che anche il pacifismo si presentasse con caratteri di assoluta
faziosità: si era pacifisti ma sempre contro qualcuno! Per esempio, ai tempi
della guerra fredda: o contro l’America per le sue incursioni belliche ripetute
e violente in Asia, in Africa e in ogni luogo della Terra o contro la Russia
per le sue spietate invasioni dei Paesi dell’Unione Sovietica cosiddetti
“satelliti”. Oggi, la situazione potrebbe anche ritenersi cambiata. I
partiti nel “Bel Paese”, tutti, senza eccezioni, decisamente asserviti ai
vicerè dell’Unione Europea, alla Nato e quindi sostanzialmente agli Stati Uniti
d’America ripetono i medesimi cliché mutuati dal partito democratico
nordamericano (e il suo sinistrismo pauperistico
esclusivamente di maniera) e fingono di discutere
animatamente di redditi di varia denominazione, di bonus, di sussidi o di
salari minimi, di flat-tax per poveri e di altre amenità propagandistiche,
“recitando a soggetto”. La gente, dal suo canto, per non essere disturbata
nel “sonno” cui parla l’Autore de IlGattopardo, accetta
supinamente che il Paese si indebiti sempre di più e rinunci a ogni pretesa di
ripresa economica, subisce i metodi americani dell’uso politico della giustizia
e ammette che gli uomini politici, ritenuti scomodi Oltreoceano, siano tolti di
mezzo non dal giudizio degli elettori ma da avvisi di garanzia e decisioni
giudiziarie, recita, con celebrazioni masochisticamente annuali, “de
profundis” per tutte le stragi, eccidi, delitti compiuti da briganti foraggiati
in modo misterioso in nome ora dell’uno ora dell’altro degli italici “vizietti”
(fascismo e comunismo).
Un segno positivo, però, c'è. Molti cittadini che
pagano le tasse cominciano a non tollerare che “la pulzella della Garbatella”
in competizione con il Cancelliere teutonico si ostini a non toccare le spese
di bilancio per il riarmo. Essi ritengono assurda la condanna degli
Italiani a fare sacrifici, dopo gli effetti di una terribile pandemia, soltanto
per odio a Putin e per obbedienza agli ordini di Biden. Essi
cominciano anche a capire che non cambierebbe nulla se andasse al
potere l’altra “Pulzella”, quella svizzera e italo-americana dal nome
forestiero, perché anche in Italia domina il “pensiero unico” che l’Occidente
attribuisce dispregiativamente alla “autocrazie”. Domanda: ciò potrebbe
significare che in vista delle prossime elezioni europee una lista pacifista
potrebbe raccogliere i consensi di tutti gli Italiani che decidano di ritirare
i cervelli dati all’ammasso dei partiti esistenti, facendo leva unicamente sul
loro pensiero libero e incondizionato? Risposta: sì! A una sola condizione,
però: che la lista sia veramente priva di tutti i colori politici che in ottanta
anni hanno contribuito alla rovina dell’Italia o li comprenda tutti, ugualmente
sciolti e fusi in un pensiero veramente libero, non condizionato da quelle
fedi e ideologie che per i loro reciproci contrasti, considerati
irriducibili, hanno alimentato catastrofici conflitti!