I
dolori della giovane democrazia partecipata. Ci
risiamo. Come e ancor più che per la appena terminata raccolta firme per la
campagna referendaria “Italia per la pace”, nessuno ne sa nulla. Nel nostro bel
paese si può parlare di tutto (ciò che aggrada ai padroni della vaporiera), ma
non si danno le necessarie informazioni, beninteso neutre ed equidistanti,
circa la possibilità di esercitare un diritto che sta in cima alla nostra
Costituzione (la sovranità appartiene al popolo) esprimendosi in referendum e
simili. Il popolo faccia il gregge e stia contento del fieno somministrato,
quando pure viene somministrato. E al massimo vada in massa dietro al fischio
del mandriano, fuor di metafora il grande partito o sindacato, ma non gli si
faciliti un pensiero autonomo. È in corso la raccolta firme per un disegno di
legge costituzionale di iniziativa popolare promosso dall’avv. Olga Milanese e
dall’associazione Umanità e ragione, e ad hoc è stato costituito un comitato di
scopo, Assemblea Costituente Cittadini, senza bandiere né di partito né altre,
dove ognuno che lo voglia può collaborare sul proprio territorio a diffondere
l’iniziativa e a organizzare banchetti. Visitate il sito www.assembleacostituentecittadini.it dove troverete tutte le
informazioni. Si può firmare in Comuni e Municipi, presso i banchetti che
troverete in giro a settembre, e ora anche online. L’iniziativa si prefigge la
modifica di alcuni articoli della Costituzione, attualizzandone la forma per
mantenere lo spirito come inteso dai Padri costituenti e per impedire future
distorsioni. Così per l’importantissimo articolo 32 che è stato stravolto
nell’ultimo triennio in particolare, anteponendo interessi a diritti; per
evitare nuove future strumentalizzazioni si rafforzano i principi
dell’inviolabilità del corpo e del rispetto della dignità della persona umana,
impedendo trattamenti sanitari obbligatori collettivi, poiché l’interesse
collettivo non è altro che la somma dei diritti primari individuali.
Si
semplificano poi le regole referendarie, in modo che il fondamentale strumento
di democrazia diretta, che è il referendum, sia effettivamente e agevolmente
praticabile e non soffocato dalla burocrazia, e si possa applicare non solo a
leggi nazionali ma anche a ratifiche di trattati internazionali, in modo che il
cittadino possa esprimersi in merito a OMS, UE, NATO o altri organismi
sovranazionali. Non da ultimo, si prevede l’elezione diretta a suffragio
universale della Corte Costituzionale, supremo organo di garanzia che per
espletare le sue funzioni deve essere indipendente dalla politica e dal
governo. È difficile pensare che il controllore sia del tutto imparziale, come
deve, se viene eletto dai controllati. Sono questioni belle toste, importanti,
non mere quisquilie tecniche come alcuni referendum talvolta hanno proposto
svilendo lo strumento e deprimendo la partecipazione. Partecipazione che deve
essere incoraggiata, rinverdita, rianimata, perché è l’essenza della democrazia
e attualmente il popolo è disamorato, depresso, rassegnato, indifferente,
abulico e tale mantenuto da chi ha interesse che così sia. Ma chi ci legge,
qui, su queste pagine, può favorire la riscossa e attivarsi per aiutare questa
raccolta firme che ha scadenza a metà ottobre, mettendosi in contatto, come
spiegato sul sito. È un’iniziativa basilare in quanto preventiva, ponendo le
premesse per una democrazia diretta più effettiva e matura, per un controllo
popolare sugli organi di garanzia e per evitare alle prossime occasioni altri
vulnus costituzionali. Il tempo stringe, non esitate! Vox populi vox Dei,
dicevano gli antichi. Ridiamo voce a chi se l’è vista sottrarre. Non è bieco
populismo, ma ripristino democratico. Soprattutto nell’interesse delle
generazioni future.