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sabato 2 settembre 2023

REFERENDUM
di Clara Reina



I dolori della giovane democrazia partecipata.
 
Ci risiamo. Come e ancor più che per la appena terminata raccolta firme per la campagna referendaria “Italia per la pace”, nessuno ne sa nulla. Nel nostro bel paese si può parlare di tutto (ciò che aggrada ai padroni della vaporiera), ma non si danno le necessarie informazioni, beninteso neutre ed equidistanti, circa la possibilità di esercitare un diritto che sta in cima alla nostra Costituzione (la sovranità appartiene al popolo) esprimendosi in referendum e simili. Il popolo faccia il gregge e stia contento del fieno somministrato, quando pure viene somministrato. E al massimo vada in massa dietro al fischio del mandriano, fuor di metafora il grande partito o sindacato, ma non gli si faciliti un pensiero autonomo. È in corso la raccolta firme per un disegno di legge costituzionale di iniziativa popolare promosso dall’avv. Olga Milanese e dall’associazione Umanità e ragione, e ad hoc è stato costituito un comitato di scopo, Assemblea Costituente Cittadini, senza bandiere né di partito né altre, dove ognuno che lo voglia può collaborare sul proprio territorio a diffondere l’iniziativa e a organizzare banchetti. Visitate il sito www.assembleacostituentecittadini.it dove troverete tutte le informazioni. Si può firmare in Comuni e Municipi, presso i banchetti che troverete in giro a settembre, e ora anche online. L’iniziativa si prefigge la modifica di alcuni articoli della Costituzione, attualizzandone la forma per mantenere lo spirito come inteso dai Padri costituenti e per impedire future distorsioni. Così per l’importantissimo articolo 32 che è stato stravolto nell’ultimo triennio in particolare, anteponendo interessi a diritti; per evitare nuove future strumentalizzazioni si rafforzano i principi dell’inviolabilità del corpo e del rispetto della dignità della persona umana, impedendo trattamenti sanitari obbligatori collettivi, poiché l’interesse collettivo non è altro che la somma dei diritti primari individuali. 



Si semplificano poi le regole referendarie, in modo che il fondamentale strumento di democrazia diretta, che è il referendum, sia effettivamente e agevolmente praticabile e non soffocato dalla burocrazia, e si possa applicare non solo a leggi nazionali ma anche a ratifiche di trattati internazionali, in modo che il cittadino possa esprimersi in merito a OMS, UE, NATO o altri organismi sovranazionali. Non da ultimo, si prevede l’elezione diretta a suffragio universale della Corte Costituzionale, supremo organo di garanzia che per espletare le sue funzioni deve essere indipendente dalla politica e dal governo. È difficile pensare che il controllore sia del tutto imparziale, come deve, se viene eletto dai controllati. Sono questioni belle toste, importanti, non mere quisquilie tecniche come alcuni referendum talvolta hanno proposto svilendo lo strumento e deprimendo la partecipazione. Partecipazione che deve essere incoraggiata, rinverdita, rianimata, perché è l’essenza della democrazia e attualmente il popolo è disamorato, depresso, rassegnato, indifferente, abulico e tale mantenuto da chi ha interesse che così sia. Ma chi ci legge, qui, su queste pagine, può favorire la riscossa e attivarsi per aiutare questa raccolta firme che ha scadenza a metà ottobre, mettendosi in contatto, come spiegato sul sito. È un’iniziativa basilare in quanto preventiva, ponendo le premesse per una democrazia diretta più effettiva e matura, per un controllo popolare sugli organi di garanzia e per evitare alle prossime occasioni altri vulnus costituzionali. Il tempo stringe, non esitate! Vox populi vox Dei, dicevano gli antichi. Ridiamo voce a chi se l’è vista sottrarre. Non è bieco populismo, ma ripristino democratico. Soprattutto nell’interesse delle generazioni future.