La poesia
di Di Malta. Potete
guardare la realtà e non vederla. Oppure semplicemente fingere che non esista.
In fondo lo fanno in molti, e il loro quieto vivere, la loro indifferenza, li
preserva da angosce, notti insonni, sofferenza fisica e psichica. Ma Tania Di
Malta non è di questo parere; lei non è cittadina di Malta, lei è proprio di malta,
fatta cioè di quella sostanza che serve a cementificare impastando con l’acqua
sabbia, calce, cemento; per rendere solido, per costruire. Costruire ovviamente
un’altra visuale e prendere di petto questo mondo indegno, questa vita così
spesso umiliata e vilipesa. Ed ecco perché i suoi versi suonano aspri ai nostri
orecchi, ecco perché non hanno la sdolcinatura o la gradevolezza di tante
verseggiatrici. Si potrebbe fare la prova prendendo un testo a caso dalle
cinque sezioni che compongono la raccolta del suo nuovo libro dal titolo
autoironico, ma non troppo, Sono Di Malta (Ensemble Edizioni 2023,
pagine 84 € 13). La realtà è impietosa ci dice Tania, ed io ve la mostro così
com’è, senza infingimenti, senza stuccature. Si tratti di pandemia, con il suo
carico di morte; di alienazione consumista; di mercificazione dei sentimenti;
di incubi ambientali; di possibili apocalissi nucleari. Ci sono tutte le icone
del turbocapitalismo, i segni del suo linguaggio e della sua empietà in questi
versi, come ci sono i termini con cui li definiamo, perché la poesia di Tania è
una poesia che sta dentro alle cose, segnalandoci i rischi di una riduzione a
merce di qualunque controvalore. Si legga questa quartina che chiude la poesia
dedicata a Gino Strada dal titolo “Il fermacarte”: Di te poi vedremo
l’epurazione / così accadrà come a Che Guevara / una maglietta
con il tuo nome: / è il pragmatismo del capitale.
Sul versante
dei sentimenti profondi mi basta, invece, segnalarvi i versi de “Il cappotto”: So
che pensava, disteso sul letto mio padre / tutt’uno con la radiolina e tante
canzoni. / L’infelicità è un altare / di offese nascoste e barche affondate, /
il peso del disprezzo di tua moglie / la ferocia di tua figlia. / Solo ora lo capisco / ora che sono il suo cappotto / il suo berretto / e anche la sua
canzone.