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sabato 9 settembre 2023

LETTURE
di Angelo Gaccione


Tania Di Malta

La poesia di Di Malta.
 
Potete guardare la realtà e non vederla. Oppure semplicemente fingere che non esista. In fondo lo fanno in molti, e il loro quieto vivere, la loro indifferenza, li preserva da angosce, notti insonni, sofferenza fisica e psichica. Ma Tania Di Malta non è di questo parere; lei non è cittadina di Malta, lei è proprio di malta, fatta cioè di quella sostanza che serve a cementificare impastando con l’acqua sabbia, calce, cemento; per rendere solido, per costruire. Costruire ovviamente un’altra visuale e prendere di petto questo mondo indegno, questa vita così spesso umiliata e vilipesa. Ed ecco perché i suoi versi suonano aspri ai nostri orecchi, ecco perché non hanno la sdolcinatura o la gradevolezza di tante verseggiatrici. Si potrebbe fare la prova prendendo un testo a caso dalle cinque sezioni che compongono la raccolta del suo nuovo libro dal titolo autoironico, ma non troppo, Sono Di Malta (Ensemble Edizioni 2023, pagine 84 € 13). La realtà è impietosa ci dice Tania, ed io ve la mostro così com’è, senza infingimenti, senza stuccature. Si tratti di pandemia, con il suo carico di morte; di alienazione consumista; di mercificazione dei sentimenti; di incubi ambientali; di possibili apocalissi nucleari. Ci sono tutte le icone del turbocapitalismo, i segni del suo linguaggio e della sua empietà in questi versi, come ci sono i termini con cui li definiamo, perché la poesia di Tania è una poesia che sta dentro alle cose, segnalandoci i rischi di una riduzione a merce di qualunque controvalore. Si legga questa quartina che chiude la poesia dedicata a Gino Strada dal titolo “Il fermacarte”: Di te poi vedremo l’epurazione / così accadrà come a Che Guevara  / una maglietta con il tuo nome: / è il pragmatismo del capitale.



Sul versante dei sentimenti profondi mi basta, invece, segnalarvi i versi de “Il cappotto”: So che pensava, disteso sul letto mio padre / tutt’uno con la radiolina e tante canzoni. / L’infelicità è un altare / di offese nascoste e barche affondate, / il peso del disprezzo di tua moglie / la ferocia di tua figlia. / Solo ora lo  capisco / ora che sono il suo cappotto / il suo berretto / e anche la sua canzone.