Antonio Manuel de Oliveira Guterres è tutt’altro che un uomo politico
sprovveduto.Considerato un buon diplomatico, il Segretario Generale dell’Assemblea
dell’ONU ha sempre goduto di grande prestigio sia in patria sia all’estero.Dopo avere
ricoperto, per dieci anni circa, la carica di Primo ministro del Portogallo,
Guterres è stato eletto al vertice dell’ONU per due volte nel 2016 e nel
2021. Di religione cattolica e membro autorevole del Partito Socialista
Portoghese (nonché Presidente dell’Internazionale Socialista) egli è stato
sempre molto vicino al Partito Democratico Statunitense; ragion per cui le sue
recenti dichiarazioni sulla guerra scoppiata in Israele devono essere valutate
con molta attenzione.A sorpresa ed ex abrupto Guterres ha
detto che gli attacchi di Hamas a Tel Aviv (sottinteso: pur nella loro
inaccettabile ferocia, come aveva egli stesso precisato qualche giorno
prima) “non vengono dal nulla ma dopo ben 56 anni di soffocante occupazione
israeliana”. Apriti cielo! Per gli esterrefatti Occidentali l’organizzazione
sostanzialmente voluta dai “padroni del Pianeta” per sostenere l’egemonia
statunitense e la finanza giudaica, si rivolta contro!
La reazione alle frasi di Guterres è stata, però, diversa. a) Israele ha chiesto ufficialmente le immediate dimissioni dalla carica
del segretario generale e con la consueta, sicumerica improvvisazione dei
neofiti, gli atlantisti di casa nostra (compresi alcuni ex socialisti,
immemori della visione politica di Craxi), rappresentanti vari della
coalizione al governo in Italia, nel sistema mass-mediatico da essi gestito,
hanno ripetuto la stessa richiesta unendosi al coro dei più servili, accaniti e
faziosi fomentatori della rissa scoppiata in Medio Oriente. b) Non vi sono, invece, al momento, notizie sulla posizione di Joe Biden. Certamente la mancata adesione del Presidente statunitense alla richiesta
di dimissioni formulata dall’ambasciatore israeliano non autorizza a pensare
che possa esservi un’intesa di fondo e un giudizio comune negativo sull’escalationrepressiva a danno dei Palestinesi
soprattutto negli ultimi anni ma non v’è dubbio che l’assenza di reazioni, in
maniera oggettiva, porti acqua all’invito, ripetutamente, da Biden rivolto,
a nome degli americani, all’ostinato e caparbio Netanyahu, di rinviare
l’operazione di terra nella striscia di Gaza. Se tale atteggiamento
prudente della Casa Bianca, pur nelle mani di un Presidente, ritenuto
“guerrafondaio” dai suoi avversari, verrà confermato dagli Stati Uniti con
il loro silenzio sulla richiesta israeliana di dimissioni del Segretario
Generale dell’ONU, i nostri atlantisti, seguaci della “Pulzella della
Garbatella” e del pugnace Crosetto (l’altro ieri sul campo di battaglia in tuta
mimetica), pur restando “allineati e coperti”, com’è nel costume di chi,
osservante del verbo hegeliano (uguale per la sinistra come per la destra) è
abituato all’obbedienza cieca, pronta ed assoluta, dovranno, con un
pizzico di ironia (rara dalle loro parti) rispolverare, sottraendola agli
archivi, la vignetta di Giovannino Guareschi su Candido “Contrordine,
compagni” sostituendo il secondo termine con “camerati”. Con tale
inversione, come, in aritmetica, nell’operazione della moltiplicazione, nulla,
infatti, cambierebbe, per il prodotto.