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martedì 17 ottobre 2023

DALLA PARTE DELLE VITTIME



I
l Consiglio Mondiale della Pace (World Peace Council - WPC) esprime la sua profonda preoccupazione per lo spargimento di sangue in Palestina e in Israele che ha già portato alla perdita di vite di centinaia di civili da entrambe le parti e a migliaia di feriti. Come WPC affermiamo chiaramente che la causa principale di questa escalation è e rimane la pluridecennale occupazione israeliana delle terre palestinesi, le politiche di insediamento, la rapina delle terre, il muro di separazione in Cisgiordania e le quotidiane umiliazioni, vessazioni e uccisioni di palestinesi da parte del regime di occupazione, le migliaia di prigionieri palestinesi, i blocchi stradali, la discriminazione e la privazione dei diritti inalienabili del popolo palestinese ad avere un proprio Stato. Non sarebbe saggio aspettarsi che l’ingiustizia e l’occupazione accumulate non scatenino e non producano reazioni da parte del popolo palestinese, il quale ha il legittimo diritto di resistere all’occupazione, come chiaramente stabilito dal diritto internazionale. L’attuale governo israeliano, in continuità con tutti i precedenti, ha intensificato ulteriormente le provocazioni in Cisgiordania e a Gerusalemme Est; inoltre milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza vivono peggio che in una prigione “a cielo aperto”. La decisione di porre fine alle attuali ostilità spetta al governo israeliano, il quale cerca di trarre vantaggio dalla situazione bombardando pesantemente la Striscia di Gaza palestinese, mentre pesanti e gravi responsabilità appartengono agli Stati Uniti, all’Unione Europea e ai loro alleati nella regione e nel mondo, i quali non solo sostengono e appoggiano l’occupazione in corso e tutte le sue azioni, ma oggi parlano in modo ipocrita anche del “diritto all’autodifesa di Israele”, trascurando provocatoriamente qualsiasi diritto di questo tipo per il popolo palestinese. Il governo di Israele è in realtà ostile anche al suo stesso popolo (ebrei e arabi) a causa dell’occupazione in corso della Palestina; l’attuale escalation dimostra che la negazione del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese non permette la pace e la stabilità in tutta la regione, soprattutto in queste ore dove esiste il pericolo di una guerra regionale. Il WPC ribadisce e sottolinea la propria richiesta di porre fine all’occupazione di tutte le terre palestinesi da parte di Israele, di istituire uno Stato indipendente di Palestina entro i confini precedenti al 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale. Chiediamo il rilascio di tutti i prigionieri politici palestinesi dalle carceri israeliane e il diritto al ritorno di tutti i rifugiati palestinesi secondo la risoluzione 194 delle Nazioni Unite. L’occupazione e l’ingiustizia non possono durare per sempre!

La Segreteria del World Peace Council