IL NEMICO È DENTRO CASA
Guerra, carovita, licenziamenti…
Il prolungamento della guerra che si combatte
principalmente in Ucraina è la prova più evidente dell’intensificazione delle
contraddizioni fra potenze imperialiste e gruppi finanziari. Chi conduce
la guerra sono, da una parte e dall’altra, le classi dominanti, borghesi. È
perciò una guerra reazionaria, ingiusta, fra classi sfruttatrici, fra potenze
imperialiste e monopoli, i cui costi sono scaricati sulla classe operaia e le masse
lavoratrici. Ma la guerra in Ucraina non è l’unica, poiché la lotta fra
briganti per una nuova divisione del mondo e delle sfere di influenza, per il
controllo dei mercati, delle materie prime, delle rotte energetiche, si va
estendendo in Africa, in Medio Oriente, in Asia e in altre regioni del mondo
con sanguinosi conflitti locali e colpi di stato. Dentro questo scenario
convulso, a cui corrisponde un enorme investimento di risorse economiche per la
corsa al riarmo, sottratte alle spese sociali, il carovita con il costante
impoverimento dei lavoratori, la distruzione di forze produttive con
licenziamenti di massa, agisce l’imperialismo italiano, rappresentato dal
governo Meloni. Un governo, che seguendo le orme di Draghi, è impegnato a
sostenere il regime reazionario di Zelensky “a 360 gradi per tutto il tempo
necessario”, con pacchetti di aiuti militari, finanziari, sanzioni, con truppe
speciali, satelliti, etc. In questo modo ci trascina sempre più nella
guerra fra USA/Nato/UE e Russia che comporta la militarizzazione dell’economia
e della società, la reazione e la repressione contro chi lotta, per rafforzare
le retrovie del fronte di guerra. La lotta al “nostro” imperialismo, che
ambisce di rimanere nel gruppo di testa dei briganti mondiali e di mettere le
zampe nel piatto della ricostruzione dell’Ucraina è un compito basilare per
ogni sincero comunista, per ogni antimperialista, per ogni antifascista, per
ogni amante della pace e della libertà dei popoli. È necessario legare strettamente
la lotta alla guerra, all’aumento delle spese militari e all’invio di armi in
Ucraina alla lotta per il miglioramento delle condizioni di lavoro, per un
forte e generalizzato aumento dei salari, per la difesa del posto di lavoro,
per le libertà operaie, per i fondi alla salute, alla sicurezza sul lavoro e
nel territorio, alle pensioni, alla scuola. Rilanciamo la lotta
antimperialista contro la guerra e l’aumento delle spese militari, per l’uscita
dalla NATO, la chiusura delle basi di guerra USA, NATO e dell’imperialismo
italiano, per cacciare dal potere i guerrafondai, a fianco della lotta di
liberazione dei popoli oppressi, come l’eroico popolo palestinese massacrato
dal sionismo, per un mondo libero dalle armi nucleari, senza affidarsi su un
imperialismo per combatterne un altro. Dobbiamo aver chiaro che l’origine delle
guerre ingiuste e di rapina è nel capitalismo stesso; che la guerra,
acutizzando tutte le contraddizioni, pone compiti che non possono essere
risolti senza adottare una teoria e una pratica rivoluzionaria, senza una guida
all’altezza della situazione.
La lotta contro la guerra
imperialista è una base reale per l’unione dei comunisti e dei proletari
avanzati, scuotendo lo spirito di gruppo e spingendo ad elevarsi al di sopra
della frammentazione organizzativa e della confusione ideologica. Grazie a
questa lotta matureranno le condizioni necessarie per assicurare un’adeguata
direzione ideologica e politica al proletariato del nostro paese, ricostituendo
il Partito comunista quale strumento indispensabile per l’organizzazione e la
direzione della lotta per la rivoluzione e il socialismo!
Militanza Comunista Toscana
Piattaforma Comunista
per il Partito Comunista del
Proletariato d’Italia
[21 ottobre 2023]