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domenica 22 ottobre 2023

IL NEMICO È DENTRO CASA


 
Guerra, carovita, licenziamenti…
 
Il prolungamento della guerra che si combatte principalmente in Ucraina è la prova più evidente dell’intensificazione delle contraddizioni fra potenze imperialiste e gruppi finanziari. Chi conduce la guerra sono, da una parte e dall’altra, le classi dominanti, borghesi. È perciò una guerra reazionaria, ingiusta, fra classi sfruttatrici, fra potenze imperialiste e monopoli, i cui costi sono scaricati sulla classe operaia e le masse lavoratrici. Ma la guerra in Ucraina non è l’unica, poiché la lotta fra briganti per una nuova divisione del mondo e delle sfere di influenza, per il controllo dei mercati, delle materie prime, delle rotte energetiche, si va estendendo in Africa, in Medio Oriente, in Asia e in altre regioni del mondo con sanguinosi conflitti locali e colpi di stato. Dentro questo scenario convulso, a cui corrisponde un enorme investimento di risorse economiche per la corsa al riarmo, sottratte alle spese sociali, il carovita con il costante impoverimento dei lavoratori, la distruzione di forze produttive con licenziamenti di massa, agisce l’imperialismo italiano, rappresentato dal governo Meloni. Un governo, che seguendo le orme di Draghi, è impegnato a sostenere il regime reazionario di Zelensky “a 360 gradi per tutto il tempo necessario”, con pacchetti di aiuti militari, finanziari, sanzioni, con truppe speciali, satelliti, etc. In questo modo ci trascina sempre più nella guerra fra USA/Nato/UE e Russia che comporta la militarizzazione dell’economia e della società, la reazione e la repressione contro chi lotta, per rafforzare le retrovie del fronte di guerra. La lotta al “nostro” imperialismo, che ambisce di rimanere nel gruppo di testa dei briganti mondiali e di mettere le zampe nel piatto della ricostruzione dell’Ucraina è un compito basilare per ogni sincero comunista, per ogni antimperialista, per ogni antifascista, per ogni amante della pace e della libertà dei popoli. È necessario legare strettamente la lotta alla guerra, all’aumento delle spese militari e all’invio di armi in Ucraina alla lotta per il miglioramento delle condizioni di lavoro, per un forte e generalizzato aumento dei salari, per la difesa del posto di lavoro, per le libertà operaie, per i fondi alla salute, alla sicurezza sul lavoro e nel territorio, alle pensioni, alla scuola. Rilanciamo la lotta antimperialista contro la guerra e l’aumento delle spese militari, per l’uscita dalla NATO, la chiusura delle basi di guerra USA, NATO e dell’imperialismo italiano, per cacciare dal potere i guerrafondai, a fianco della lotta di liberazione dei popoli oppressi, come l’eroico popolo palestinese massacrato dal sionismo, per un mondo libero dalle armi nucleari, senza affidarsi su un imperialismo per combatterne un altro. Dobbiamo aver chiaro che l’origine delle guerre ingiuste e di rapina è nel capitalismo stesso; che la guerra, acutizzando tutte le contraddizioni, pone compiti che non possono essere risolti senza adottare una teoria e una pratica rivoluzionaria, senza una guida all’altezza della situazione. 
La lotta contro la guerra imperialista è una base reale per l’unione dei comunisti e dei proletari avanzati, scuotendo lo spirito di gruppo e spingendo ad elevarsi al di sopra della frammentazione organizzativa e della confusione ideologica. Grazie a questa lotta matureranno le condizioni necessarie per assicurare un’adeguata direzione ideologica e politica al proletariato del nostro paese, ricostituendo il Partito comunista quale strumento indispensabile per l’organizzazione e la direzione della lotta per la rivoluzione e il socialismo! 
 
Militanza Comunista Toscana
Piattaforma Comunista
per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia 
 
[21 ottobre 2023]