LA PACE FA
PAURA
di Salvatore Ferraro
Salvatore Ferraro
Il monumento contro tutte le guerre li spaventa.
Acri. La scultura del maestro Gino
Scarsi, di cui mi sono occupato in passato, dev’essere vittima probabilmente di
una repulsa inconscia collettiva. E se no non è possibile che sia stata e
continui ad essere così rinnegata, maltrattata, adombrata... mimetizzata. In passato,
dopo la donazione dell’artista, su suggerimento del nostro
scrittore Angelo Gaccione, l’opera cambiò diverse collocazioni finchè
finì... in una discarica. Le cose andarono così come scrissi in questo
articolo.
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Il monumento dopo il restauro
Dopo il suo magnifico restauro, e diversi mesi di
perplessità, tentennamenti e discussioni in mezzo alla non molto interessata
comunità locale, Il monumento contro tutte le guerre ritorna ad Acri. Dove lo
mettiamo dove non lo mettiamo, in una piazza, al centro di una grande
rotonda... no, non ci siamo capiti, va messo in un posto dove si possa
dimenticare in fretta e possibilmente che sia non diciamo nascosto, ma almeno
mimetizzato. E così fu. Se siete allenati a trovare l’oggetto nascosto
della Settimana Enigmistica, e avete una buona vista, ingrandite la foto, che
lo vedrete.
Il monumento seminascosto
A parte le vecchie argomentazioni che avevo trattato con
il maestro Scarsi, riportate in quell’articolo, un altro motivo di rimozione
inconscia di questo straordinario monumento contro tutte le guerre, penso che
sia dovuto al fatto che l’opera monumentale sia in contraddizione con l’attuale
partecipazione dell’Italia alla guerra che l’Ucraina conduce contro la Russia.
Contraddizione che a sua volta contraddice la nostra Costituzione che
stabilisce che l’Italia ripudia la guerra. Invece qui, adesso,
tutti gli schieramenti politici sono a favore di questa guerra. E in questa
remota provincia di un impero americano che vive di guerre, un monumento contro
tutte le guerre rappresenterebbe un atto di insubordinazione. Non vi
chiedete coma mai chiunque vada al governo, che sia un Andreotti, che sia un
D’Alema o una Meloni, quando si tratta di armarsi per (far) partire sono tutti
unanimemente d’accordo, governo e opposizione. Molti, anzi quasi tutti
ignorano che la politica estera e la politica militare dello Stato italiano la
decidono Gran Bretagna e Stati Uniti.
Il monumento seminascosto |