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martedì 31 ottobre 2023

LA POESIA
di Giovanni Borroni
 
Giovanni Borroni

La crepa a Piazza Fontana
 
L’ordine delle carte e del luogo
si aprì come un fiore improvviso
in un caos di carne e di schegge
di brandelli di stoffa e di muri
di intenzioni e di scritti insensati
senza più una logica e un posto
una prassi o un patto siglato
come quei diciassette spezzati
che imbiancati di malta e sangue
irriconoscibili macerie di vite
rimasero lì, a far bordo alla crepa
che quel giorno aprì nella strada
tra la ricostruzione e il progresso
l’artiglio indecente dell’odio di chi
non avendo mai pietà per i vivi
cercava il suo Onore smarrito
nel potere sugli altri e sul mondo
e invocava una Patria e uno Stato
nelle schiere ordinate di bare
pur di fare zittire urla e voci
di chi si dava da fare o lottava
da banche, da fabbriche e piazze,
discutendo ciascuno a suo modo
per tirare un po’ meglio a campare.
Ancora aspettiamo la Storia
della storia che già conosciamo.