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mercoledì 25 ottobre 2023

MERCANTI D’ARMI
di Franco Astengo

 

Finché c’è guerra c’è profitto.
  
La storia dirà se stiamo vivendo una fase di transizione verso un conflitto globale nel segno dello “scontro di civiltà”. Intanto però gli analisti dei mercati finanziari appaiono super-eccitati ad ogni segnale di rincrudimento della logica bellica. Come rileva Eric Salerno (“il Manifesto” 22 ottobre) sul sito di uno dei grandi gestori di fondi e investimenti “National Defense Authorization” si legge come per il 2024 la difesa statunitense prevede 886,3 miliardi di spesa con un incremento del 3,3% rispetto al 2023. Le dinamiche del settore della difesa statunitense sono radicalmente cambiate dal 7 ottobre e alcuni titoli degli armamenti hanno registrato un balzo dall'inizio del conflitto in Israele. Alcune cifre: Tre dei primi 10 importatori di armi nel periodo 2018-2022 sono in Medio oriente e precisamente Arabia Saudita, Qatar, Egitto. L’Arabia Saudita è stata il secondo più grande importatore di armi nel mondo nel 2018-2022 e ha ricevuto il 9,6% di tutte le importazioni di armi in quel periodo. Le importazioni di armi del Qatar sono aumentate del 311% tra il 2013-17 e il 2018-22 rendendolo il terzo importatore di armi al mondo nel 2018-22. Quali sono i paesi esportatori verso questi paesi del Medio Oriente? In testa gli USA con il 54%, seguita dalla Francia 12%, Russia 8,6% e Italia 6,4%. Le esportazioni includevano complessivamente 260 arei da combattimento avanzati, 516 nuovi carri armati (il mercato usato dei thanks è in grande fioritura) 13 fregate. Gli stati arabi della sola regione del Golfo hanno effettuato ordini per altri 180 arei da combattimento mentre 24 sono stati ordinati dalla Russia e dall’Iran (che non ha ricevuto armi importanti tra il 2018-22). Un dato quest’ultimo molto interessante quando si sostiene che l’Iran appoggia Hamas e ci si dimentica di alcuni grandi acquirenti arabi che pure appoggiano il gruppo che ha scatenato l’attacco ad Israele. Insomma attenzione al traffico d’armi in tutta l’area e come silloge ricordare la dichiarazione di Biden “Un investimento intelligente nella sicurezza americana pagherà dividendi per intere generazioni”.
Insomma: finché c’è guerra c’è profitto.