Trieste. Il corteo di sabato 21
ottobre promosso dal Coordinamento No green pass e oltre, con l’adesione di
Alister, costretto dal Questore Ostuni a cambiare punto di ritrovo e percorso. Il
già annunciato e promosso corteo, in memoria dei fatti del porto del 2021 e per
rivendicare libertà, pace e giustizia sociale, si terrà sabato 21 ottobre dalle
15 alle 18, a partire da Foro Ulpiano anziché da piazza della Borsa.
In data 18 ottobre la Questura ha fatto pervenire tramite mail delle prescrizioni
al “Coordinamento No green pass e oltre”, imponendo che il corteo, partendo dal
Foro Ulpiano, sfili lungo via Fabio Severo, via Ghega ed arrivo in Largo Città
di Santos, minacciando conseguenze penali in caso di violazione. La
prescrizione è motivata dal fatto che il percorso comunicato “(...) si snoda
lungo l’intero centro cittadino che il sabato pomeriggio è interessato da un
notevole flusso di persone con il conseguente incremento del traffico
veicolare, che verrebbe ostacolato dal corteo come preavvisato”. Appare evidente
che tali prescrizioni sono da una parte fortemente lesive del diritto di manifestazione
pubblica, in quanto il corteo dovrà essere tenuto in una zona marginale del
centro cittadino e con percorso notevolmente ridotto; inoltre l’imposizione di
cambio del punto di ritrovo e di partenza comporterà molti disagi per le persone
che seguiranno le precedenti indicazioni, già ampiamente diffuse attraverso un
capillare volantinaggio, oltre che attraverso i social e i media. Saremo perciò
costretti a presidiare Piazza della Borsa per recarci in Foro Ulpiano con tutti
i partecipanti alla manifestazione. Davvero non si può non sottolineare il
chiaro intento costrittivo e intimidatorio di tale provvedimento, con ridicole
giustificazioni che palesano il disprezzo totale che la Questura ha per la
libertà di manifestazione dei triestini e delle triestine. La verità è che si
vuole negare spazi di agibilità al pensiero non omologato e non piegato alla narrazione
dominante: rivendicare pace, libertà e giustizia sociale in un momento nel
quale la situazione interna e internazionale sta precipitando fa paura al regime. Non ci stupiamo: è lo stesso regime che ci
attaccò due anni fa al porto di Trieste perché rivendicavamo la fine dei
ricatti “sanitari” per poter lavorare e vivere. È infine da auspicare che
sempre più persone si accorgano del clima politico oramai irrispettoso dei
basilari diritti civili e democratici: quanto successo anche in questo caso
dimostra che la mobilitazione dell’ottobre 2021 ha un valore fortissimo per il
presente. Non molliamo, continuiamo a resistere, scendiamo comunque nelle
strade a far sentire l'indignazione verso il regime e il nostro amore per la libertà.
No guerra, no repressione, no carovita! Sì pace, libertà e giustizia sociale! Abbiamo bisogno della forza di tutti e tutte per far retrocedere il regime!
Coordinamento No Green Pass e oltre nogreenpasstrieste@riseup.net
Trieste, 19.10.2023