Ancora
sulla natura del partito di maggioranza relativa. “Il MSI ha la sua ragion d’essere
e la giustificazione della sua forza elettorale in un richiamo al fascismo che
è veramente caratterizzante” (Aldo Moro relazione all’ VIII congresso della Democrazia
Cristiana, Napoli 27 gennaio - 1° febbraio 1962). Si
riprende questo passaggio dalla poderosa Storia della DemocraziaCristiana
di Formigoni, Pombeni e Vecchio uscita in questi giorni presso "il
Mulino". Ritorniamo così sull'analisi della natura di Fratelli d'Italia,
partito di maggioranza relativa, nel momento in cui la segreteria del PD Elly
Schlein ha rifiutato l'invito a partecipare alla kermesse di "Atreju"
intesa quale sede di elaborazione ideologica e culturale dei giovani di FdI. Un
tema quello della diretta discendenza del partito di maggioranza relativa dal
MSI che ci pare sottovalutato nel contesto complessivo del residuo quadro
democratico operante nel nostro Paese (come del resto in Europa, proprio nel
momento in cui la destra razzista e sovranista appare in forte crescita come
dimostra anche l'esito delle elezioni olandesi del 22 novembre). Ricordato il
MSI comeun partito politico italiano fondato
ufficialmente il 26 dicembre del 1946 da reduci della Repubblica Sociale
Italiana come Giorgio Almirante (che ne fu segretario per due volte), Pino
Romualdi ed ex esponenti del regime fascista. La sua ispirazione è di destra di
stampo conservatore. Dall’anno successivo ha avuto come simbolo la Fiamma
Tricolore che in molti hanno identificato in quella che arde sulla tomba
di Mussolini, riferimento questo sempre contestato.(Luigi Fasce L'identità dei
partiti al vaglio della Costituzione KC edizioni Genova 2023). In quel
testo Fratelli d'Italia è definito partito il cui “riferimento statutario è nel solco del
conservatorismo della destra storica, con emblematico riferimento alla
"Nazione" invece che alla Costituzione e con fiamma tricolore simbolo
del MSI di Almirante”.
Beninteso:
tutto questo non viene ricordato semplicemente nel senso storico del
ricollegamento tra Fratelli d'Italia e il Movimento Sociale saltando la fase di
Alleanza Nazionale e ignorando il lavacro finiano di Fiuggi (1995). In Fratelli d'Italia non alberga soltanto l'eredità missina
ma anche quella della Nuova Destra anni'70 ed è questo un punto analitico da
considerare con attenzione quando ci si riferisce all'estraneità della destra
di governo al contesto costituzionale: in questo caso siamo di fronte a
qualcosa di diverso rispetto alla capacità di manovra di cui pure il MSI
disponeva, ma partendo da una posizione minoritaria e subalterna alle correnti
di destra della DC. In eredità dal MSI la destra di governo sta
incontrando difficoltà a muoversi sul terreno economico: non basta,
infatti, proclamarsi liberisti o conservatori modello
reaganian-tachteriano ,pesa infatti la logica populista-corporativa
(Brancaccio ha definito bene: equilibrismo al servizio dei due padroni, quello
liberista e quello corporativo dei tassisti, dei balneari ecc.) oltre a
soddisfare la necessità della "vocazione sociale" del fascismo
repubblichino (da questo punto le incertezze sul salario minimo e la vocazione
tratta direttamente dall'ultimo Mussolini socializzatore delle imprese di cui
Angelo Tarchi, nonno di Marco Tarchi ideologo della nuova destra italiana, era
il ministro dell'Economia Corporativa).Egualmente risalta la
difficoltà sul piano europeo, dove il "rimando" della manovra
italiana appare dettato esclusivamente da ragioni di carattere elettorale: il
progetto di trasmigrazione dei conservatori in una maggioranza con i popolari
appare di non facile praticabilità e il PPE non appare appieno disponibile.
L'esito delle elezioni spagnole, ad esempio, ha indicato come concreta il
ripresentarsi della necessità di formare di nuovo la "maggioranza
Ursula" cui i conservatori (orbi del partito britannico) non parteciparono
anche perché FdI stava all'opposizione del governo Draghi. Adesso, invece, le
elezioni europee si svolgeranno con FdI al governo e si tratterà di una
situazione molto diversa.
Inoltre sarà difficile realizzare il tentativo ultra-atlantista di
far coincidere NATO/UE cercando di spostare l'asse verso il gruppo di Visegrad,
del resto diviso nell'appoggio all'Ucraina e sempre più orientato
nell'esasperazione di un nazionalismo fobicamente sciovinista (Vox in Spagna,
PVV in Olanda, Afd in Germania) e bisognerà fare i conti anche con
l'incondizionato appoggio a Israele che in questo momento trova esitazioni
anche dalla stessa presidenza USA che, inoltre, sembra rendersi conto della
necessità di un "appeseament" con la Cina in un quadro di
delicatissimo scenario globale.L'analisi dell'effettiva natura di
Fratelli d'Italia e di questa destra di governo al di là del fumo negli occhi
del "Piano Mattei" e degli accordi con Francia e Germania, potrebbe rappresentare
un contributo di riferimento per l'avvio del dibattito a sinistra in
vista della scadenza europea 2024.