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sabato 25 novembre 2023

IL VENTO SOFFIA A DESTRA
di Franco Continolo


A
nche in Olanda l’insoddisfazione, la voglia di cambiamento trovano sbocco a destra. A differenza degli anni ’20 e ’30 del Novecento, questa volta i manganelli non servono, la sinistra non c’è, e l’estrema destra può perfino cavalcare,  sebbene con limitata credibilità – Meloni docet –, la tigre della pace con la Russia. Politico nota in proposito che né dal Cremlino, né dal ministero degli Esteri russo sono partiti telegrammi di congratulazioni a Wilders. La vittoria di quest’ultimo è comunque un segno che la fine della NATO si avvicina. Un altro segnale positivo è la sorprendente dichiarazione del nuovo ambasciatore britannico a Mosca; essa si accompagna all’impegno della BBC per una maggiore indipendenza. Chi resta invece nell’alveo dei pataccari è l’Economist, di cui è azionista la banda Agnelli, che invita l’Europa a moltiplicare gli aiuti ai corrotti che governano l'Ucraina, ovvero a immolarsi sull’altare dell’idiozia. L’idiozia europea è emersa alla luce del sole almeno da 10 anni a questa parte, quando è iniziata la sommossa a Kiev che ha portato nel febbraio 2014 al “regime change”. I superiodioti di Bruxelles, che allora si chiamavano Barroso e Van Rompuy, con l’approvazione della furbacchiona Merkel, hanno infatti dato pieno appoggio ai criminali neonazi che a Maidan hanno fatto il lavoro sporco, ossia sparato sui manifestanti per aizzare l’opinione pubblica internazionale contro il presidente Yanukovic. Questi fatti, scrive Maria Zakharova, sono ora documentati con video e testimonianze negli atti di un lungo processo che si è concluso il 18 ottobre a Kiev con la condanna di 5 agenti del Berkut, il servizio segreto di allora – anche i giudici tengono famiglia. Di idiozia europea parla infine Giorgio Gambino, sebbene egli usi termini più eleganti. Questi moderati non capiscono però il problema: lo stallo è una scelta della Russia, e non significa che la guerra sia finita. La Russia ha un obiettivo molto chiaro: la sconfitta politica della NATO, quindi la guerra continuerà, non sempre sotto tono, finché la NATO non rinuncerà all’Ucraina, o questa non deciderà di prendere finalmente in mano il proprio destino, cacciando l’élite, la cui regola è vivere a sbafo.