Battute di caccia La classe dirigente dell’Impero Indossa l’altera classe
dirigente in fredda brughiera
mattutina l’elegante indumento
venatorio vellutato con bordi di
pelliccia. In brughiera alla caccia in brughiera fredda
mattatoio. Rosso sangue la boscaglia rosso sangue zolla
intrisa. Purpurei i bei giacchini sangue metaforico e
sontuoso; dissimulato quello vero,
rosso tra i fogliami umidi del
fosso. In brughiera fredda
mattatoio dar la morte per diletto è svago salutare
prediletto, l’odor di morte eccita
oltremodo, così si tiene in fremente
all’erta l’imperiosa classe
dirigente. Addestra l’occhio a esser vigile, la caccia; al fulminio gesto della
mano, smanioso il dito sul
grilletto l’orecchio al suono della
diana: abitua all’altrui morte, ammaestra all’omicidio dell’inerme preda in fuga. La morte inebria i
cavalieri in esultante frotta
strepitosa, nell’echeggiar di corni e
trombe preme la canea ringhiante infoiata di prossima
ecatombe. All’attitudine a dar la
morte s’addestra la classe
dirigente a esser cinica e impietosa l’amorale classe
dirigente. L’indifesa preda tra le
frasche la morte incalza inesorabile in brughiera fredda
mattatoio. L’assedio di una vita che
soccombe provoca frenesia
appagante; il gioco d’uccidere per
gioco è attitudine che tempra la classe dirigente d’ogni
impero.