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giovedì 16 novembre 2023

SINISTRA
di Franco Astengo


 
Crisi secca della Linke; scissione di Syriza; deriva rosso-bruna in Italia, difficoltà di Podemos: la sinistra radicale o d'alternativa pare soffrire, a livello europeo, di una discesa inarrestabile nella capacità di elaborazione, di aggregazione e organizzativa. Una difficoltà non definibile sul piano identitario, ma che evidenzia un vero e proprio smarrimento. Tutti soggetti, quelli citati e altri, che sono stati molto influenzati dall'approccio movimentista no-global evidenziato - soprattutto - nell'occasione del G8 di Genova (2001); un approccio che ha impedito di vedere i processi di scomposizione e frammentazione operati in lunghi anni di riorganizzazione del capitale e del suo sistema. Ci troviamo così in una situazione di molteplicità di soggetti antagonisti privi di un punto di riferimento egemonico, attirati nelle indeterminatezze delle teorie della “moltitudine” o nella rivalutazione del populismo. In un quadro simile la responsabilità del pensiero politico come elemento riunificante è ancora maggiore rispetto al passato. Nello stesso tempo è impensabile che si possa procedere attraverso l'elaborazione in ambiti ristretti per incontrare il grande fiume dei movimenti che pure si stanno esprimendo sulle più grandi piazze d'Europa, come è stato nel caso dell'appoggio alla causa palestinese, tanto più che il vero tema all'ordine del giorno è quello della "sconnessione" dalla politica.