La
democrazia e l’ideale socialista. Èmancato a Milano Felice
Carlo Besostri, avvocato, docente universitario e senatore della Repubblica:
soprattutto l’uomo che ha incarnato in questi anni il connubio tra l'ideale
democratico e quello socialista. Besostri era stato l’autore di due capolavori
giuridici inchiodando alla Consulta prima la legge elettorale del 2005, il
famigerato “Porcellum”, e successivamente il tentativo di modifica avviato nel
2015 (e approvato con il voto di fiducia al governo Renzi) denominato “Italicum”
e mai entrato in vigore. Felice ha lavorato fino all’ultimo istante per
contrastare anche l’attuale, chiaramente incostituzionale, formula elettorale
promuovendo ancora i ricorsi, animando il Comitato per la Democrazia
Costituzionale e tante altre iniziative. Assieme al faro rappresentato dalla
Costituzione e dall’obiettivo della piena applicazione del dettato proposto
dalla nostra Carta Fondamentale, Felice ha vissuto fino in fondo l’ideale
socialista nella sua più pura essenza dell’uguaglianza e della democrazia: non
elenco qui incarichi e attività come quelle portate avanti nel Gruppo di
Volpedo e nell’Associazione per il Rinnovamento della Sinistra, ricordando
soltanto l’idea del Dialogo “Gramsci-Matteotti” attraverso il quale si
intendeva coltivare l’idea dell’unità di una sinistra capace di valorizzare la
propria identità storica e assieme segnalare (richiamandoci ai martiri dell’antifascismo)
il pericolo di una destra autoritaria e “cattiva”. Una gravissima perdita per
tutti noi e soprattutto per la democrazia italiana.