I MASSACRATORI SI SOMIGLIANO TUTTI
di
Cataldo Russo
Ieri
perseguitati, oggi persecutori.
Una
delle domande più ricorrenti a proposito dell’Olocausto del popolo ebraico da
parte dei nazisti è: “Possibile che gli intellettuali, gli artisti, gli ecclesiastici
fossero all’oscuro circa quello che accadeva in Germania?”. E ancora:
“Possibile che nessuno vedesse i rastrellamenti degli ebrei nelle città e i
vagoni che arrivavano strapieni di condannati a morte nei campi di
concentramento di Dachau, Auschwitz, Buchenwald, Birkenau, Mauthausen, per
essere gasati?”. No, non è possibile che non sapessero. Sapevano ma hanno
preferito tacere e fingere di non vedere. Naturalmente non tutti hanno girato
la testa dall’altro lato. Diciamo che una piccolissima percentuale ha
denunciato quello di cui erano a conoscenza, pagando spesso il prezzo del loro
coraggio. Gli altri, per quieto vivere, per indifferenza, per paura, per
opportunismo hanno preferito fingere di non sapere. Poiché un intellettuale, un
artista, un cittadino democratico è degno di essere tale se sa essere testimone
del proprio tempo, denunciando le violenze, i soprusi, le persecuzioni che si
commettono contro le minoranze o i più deboli, io, nel mio piccolo, non me la
sento di girare la testa dall’altro lato e fingere di non vedere quello che
Israele, scientemente, sta facendo nella striscia di Gaza con bombardamenti
indiscriminati che stanno facendo migliaia di morti, soprattutto bambini. Tutta
la mia solidarietà a Israele per quello che ha subito per opera dei nazisti
nella Seconda guerra mondiale e anche per il massacro del 7 ottobre, ma tutta
la mia condanna più ferma per lo sterminio che da settant’ anni porta avanti
contro i palestinesi, rei, con la loro presenza, di ostacolare le mire espansionistiche
di Israele, il cui obiettivo vero è cacciare i figli di Palestina dalle loro
terre e dalle loro case per nuovi insediamenti di coloni. La cosa che mi fa più
orrore è che il governo di Benjamin Netanyahu starebbe organizzano una
deportazione di massa in Congo e in altri paesi africani di decine di migliaia
di palestinesi che vivono nella Striscia di Gaza.