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mercoledì 10 gennaio 2024

I MASSACRATORI SI SOMIGLIANO TUTTI
di Cataldo Russo


 
Ieri perseguitati, oggi persecutori.
 
Una delle domande più ricorrenti a proposito dell’Olocausto del popolo ebraico da parte dei nazisti è: “Possibile che gli intellettuali, gli artisti, gli ecclesiastici fossero all’oscuro circa quello che accadeva in Germania?”. E ancora: “Possibile che nessuno vedesse i rastrellamenti degli ebrei nelle città e i vagoni che arrivavano strapieni di condannati a morte nei campi di concentramento di Dachau, Auschwitz, Buchenwald, Birkenau, Mauthausen, per essere gasati?”. No, non è possibile che non sapessero. Sapevano ma hanno preferito tacere e fingere di non vedere. Naturalmente non tutti hanno girato la testa dall’altro lato. Diciamo che una piccolissima percentuale ha denunciato quello di cui erano a conoscenza, pagando spesso il prezzo del loro coraggio. Gli altri, per quieto vivere, per indifferenza, per paura, per opportunismo hanno preferito fingere di non sapere. Poiché un intellettuale, un artista, un cittadino democratico è degno di essere tale se sa essere testimone del proprio tempo, denunciando le violenze, i soprusi, le persecuzioni che si commettono contro le minoranze o i più deboli, io, nel mio piccolo, non me la sento di girare la testa dall’altro lato e fingere di non vedere quello che Israele, scientemente, sta facendo nella striscia di Gaza con bombardamenti indiscriminati che stanno facendo migliaia di morti, soprattutto bambini. Tutta la mia solidarietà a Israele per quello che ha subito per opera dei nazisti nella Seconda guerra mondiale e anche per il massacro del 7 ottobre, ma tutta la mia condanna più ferma per lo sterminio che da settant’ anni porta avanti contro i palestinesi, rei, con la loro presenza, di ostacolare le mire espansionistiche di Israele, il cui obiettivo vero è cacciare i figli di Palestina dalle loro terre e dalle loro case per nuovi insediamenti di coloni. La cosa che mi fa più orrore è che il governo di Benjamin Netanyahu starebbe organizzano una deportazione di massa in Congo e in altri paesi africani di decine di migliaia di palestinesi che vivono nella Striscia di Gaza.