Pagine

domenica 21 gennaio 2024

IL DIO DISTRATTO DI VACCA
di Donato Di Poce


Nicola Vacca

Nicola Vacca (Gioia del Colle, nel 1963) è scrittore, opinionista, critico letterario, collabora alle pagine culturali di quotidiani e riviste. Dirige la rivista blog Zona di disagio. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: Luce nera (Marco Saya edizioni 2015, Premio Camaiore 2016), Vite colme di versi (Galaad edizioni 2016), Lettere a Cioran (Galaad edizioni 2017), Tutti i nomi di un padre (L’Argolibro editore 2019), Non dare la corda ai giocattoli (Marco Saya edizioni 2019), Arrivano parole dal jazz (Oltre edizioni 2020), Muse nascoste (Galaad 2021), Un caffè in due (A&B Editrice 2022).
Il suo ultimo libro appena pubblicato da Marco Saya Edizioni, Milano 2024, si intitola Il libro delle bestemmie. È un libro denso e importante in perfetta simbiosi con la sua crescente poetica eretico/esistenziale, anche se non mancano nei suoi registri la vena ironica e civile e la lirica d’amore. Questo libro però ha il respiro di Nietzsche e Cioran (di cui è un grande studioso). Ma è anche irriverente e provocatorio come Cecco Angiolieri, Carmelo Bene e certe trafitture e tenere blasfemie di Guido Ceronetti. Alla fine ne scaturisce un cantico irreligioso e tragico che cerca e trova le ferite e i lamenti atroci dello stesso Dio assente, invisibile e dimenticato persino dai suoi seguaci eucaristici. Un grido d’assenza che diventa preghiera.
Ben ha fatto nella postfazione al libro Vincenzo Fiore a rilevare: “In un certo senso, Il libro delle bestemmie contiene intrinsecamente in sé la stessa scissione interpretativa, poiché all’occhio del lettore attento apparirà forse chiaro che, per Vacca, vale lo stesso vecchio adagio secondo cui, forse, a dare più credito a Dio sono coloro che paradossalmente non riescono più a credere in Lui. La solitudine dell’uomo gettato nel mondo è la stessa di Cristo sulla croce, non c’è consolazione per chi varca il grembo materno, è scritto anche nella Bibbia, precisamente nel Libro di Giobbe…”.
Vacca forse cerca e rimprovera Dio di non aver mai parlato al mondo, di essersi distratto, o che Dio è morto, infatti come in questo testo esemplare scrive: “Eutanasia di dio /Basta con questo accanimento /staccate la spina/all’illusione di un dio /che esiste ma che non c’è. /Dalla creazione a oggi /tirando le somme /non ha fatto un buon lavoro. /Nel dilemma atroce /del silenzio colpevole /si sopprima la sua voce/che non ha mai parlato.



Anche dio è disoccupato
 
Non è mai dolce la parola di dio
ogni giorno su questa terra
la vigliaccheria del suo silenzio
è uno spargimento di sangue
che non avrà mai una fine.