Con
questo titolo abbiamo deciso di pubblicare su "Odissea" una serie di pensieri e di battute irriverenti
sul regime fascista dello scrittore e giornalista acrese Vincenzo Talarico
(Acri 1900 – Fiuggi 1972) lasciati inediti e scritti a mano su un quaderno rinvenuto
da Emanuele Benvenuto, figlio della nipote dell'autore, Raffaela, con lo pseudonimo di Marcutio.
* Finisce la
Guerra. Churchill chiede al suo Re udienza per presentare un alto ufficiale che
ha molto meritato la riconoscenza del paese. Entra Hitler, si strappa i baffi,
si toglie la parrucca, e rigido sull’attenti dice, presentandosi: “Colonnello
Lawrence! Gli ordini di V. M. sono stati eseguiti”.
* La
differenza tra una disgrazia e una sciagura: cade una bomba sul campidoglio è
una disgrazia; tutti rimangono illesi è una sciagura.
* Sono riuniti
per discutere di guerra e pace Hitler, Mussolini, Churchill, Roosevelt, Stalin.
Cade una bomba e sconquassa ogni cosa: si salva solo la pace del mondo.
* Proposta di
Beneduce per ricostruire la finanza italiana: vendere i gerarchi per quanto
sono costati e ricomprarli per quello che valgono.
* Qui giace
Achille Starace audace
rapace, incapace, vestito
d’orbace requiescat
in pace.
* I grandi
dolori sono Muti.
* Cambio di
guardia Starace-Muti: nell’antica Grecia Achille uccise Ettore, qui Ettore ha
vinto Achille.
* Quando
Vidussoni fu nominato segretario del Partito è stato legato un nastro bianco
alla sede del Fascio.
* Qual è
l’unico inglese che s’è fatto fascista? Il sabato.