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mercoledì 31 gennaio 2024

SIPARIETTO ANTIFASCISTA
di Vincenzo Talarico
 
Vincenzo Talarico

Con questo titolo abbiamo deciso di pubblicare su "Odissea" una serie di pensieri e di battute irriverenti sul regime fascista dello scrittore e giornalista acrese Vincenzo Talarico (Acri 1900 – Fiuggi 1972) lasciati inediti e scritti a mano su un quaderno rinvenuto da Emanuele Benvenuto, figlio della nipote dell'autore, Raffaela, con lo pseudonimo di Marcutio.


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Finisce la Guerra. Churchill chiede al suo Re udienza per presentare un alto ufficiale che ha molto meritato la riconoscenza del paese. Entra Hitler, si strappa i baffi, si toglie la parrucca, e rigido sull’attenti dice, presentandosi: “Colonnello Lawrence! Gli ordini di V. M. sono stati eseguiti”.


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La differenza tra una disgrazia e una sciagura: cade una bomba sul campidoglio è una disgrazia; tutti rimangono illesi è una sciagura. 


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Sono riuniti per discutere di guerra e pace Hitler, Mussolini, Churchill, Roosevelt, Stalin. Cade una bomba e sconquassa ogni cosa: si salva solo la pace del mondo. 


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Proposta di Beneduce per ricostruire la finanza italiana: vendere i gerarchi per quanto sono costati e ricomprarli per quello che valgono.


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Qui giace Achille Starace
audace rapace, incapace,
vestito d’orbace
requiescat in pace.


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I grandi dolori sono Muti.


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Cambio di guardia Starace-Muti: nell’antica Grecia Achille uccise Ettore, qui Ettore ha vinto Achille.


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Quando Vidussoni fu nominato segretario del Partito è stato legato un nastro bianco alla sede del Fascio.


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Qual è l’unico inglese che s’è fatto fascista? Il sabato.