Pagine

mercoledì 28 febbraio 2024

CINISMO DI STATO
di Maurizio Vezzosi
 


Il presidente francese Emmanuel Macron ha ammesso che l'invio di truppe di paesi NATO in Ucraina “non è escludibile”, con un tono che dava ad intendere questa possibilità come nient'altro che una questione di tempo. Alla dichiarazione di Macron hanno poi fatto seguito quelle del cancelliere tedesco Scholtz e di vari altri rappresentanti di alto livello - Italia, Svezia ed altri - che hanno significativamente preso le distanze dalle esternazioni dell'Eliseo. A dieci anni dall'epilogo di Maidan l'Europa si trova alle prese con la peggior guerra combattuta nel continente dal 1945 ad oggi. Una guerra voluta ad ogni costo speculare ad una pace sabotata ad ogni costo sulla pelle di milioni di ucraini e di russi. Se in quanto a cinismo le cancellerie occidentali - su tutte Londra e di Washington - avessero davvero qualcosa da invidiare al Cremlino la conta delle vittime non avrebbe superato quota mezzo milione e l'Ucraina non sarebbe diventata quello che ad oggi si trova ad essere: il paese povero d'Europa, ridotto al rango di campo di battaglia e di serbatoio di reclute nonostante un enorme potenziale agricolo, minerario ed industriale ereditato dal periodo sovietico. Il paese più demograficamente e democraticamente depresso d'Europa, così come probabilmente quello con il maggior numero di invalidi e di emigrati: privo di una reale struttura economica e di ogni sostanziale sovranità. Uno scenario poco prossimo alle “magnifiche sorti e progressive” che un decennio or sono, venivano prospettate al popolo ucraino con la destituzione di Viktor Yanukovich ed il corso antirusso.