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sabato 3 febbraio 2024

LA CHIAMANO DEMOCRAZIA
di Peppe Sini

Leonard Peltier

Come si può leggere da questa lettera che ci è stata mandata, Leonard Peltier è in prigione da 48 anni innocente, nell’indifferenza dei mezzi di comunicazione e di quanti ogni giorno si riempiono la bocca di parole come libertà e diritti umani. Nella patria della democrazia (si fa per dire) non si è trovato un solo membro del Congresso, un solo parlamentare che se ne sia interessato. Peppe Sini in Italia e da anni, quotidianamente tiene desta l’attenzione su questa crudele ingiustizia, con il suo Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosferadi Viterbo. È una doverosa riparazione che chiediamo per Peltier, ad una ingiustizia di cui gli Stati Uniti si stanno da 48 anni macchiando.  
 
Cura di Vetralla (Viterbo). In questi giorni i mezzi d'informazione danno notizia dei trattamenti disumani inflitti alle persone detenute nelle carceri ungheresi, e questa giusta attenzione può essere utile ad indurre le istituzioni ad agire per far valere il rispetto dei diritti umani nelle carceri, come peraltro stabilito anche dalle leggi vigenti. Come tutti sanno, già Voltaire spiegava che il livello di civiltà di un paese si misura dalle condizioni in cui si trova chi è detenuto nelle sue prigioni. Uguale attenzione ed impegno vorremmo sollecitare per tutte le persone detenute in tutti i paesi, compreso il nostro. Ed in particolare vorremmo sollecitare i mass-media a richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzioni democratiche sulla situazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano da 48 anni prigioniero innocente negli Stati Uniti d'America. Come è stato definitivamente dimostrato, ed è universalmente noto, le cosiddette "prove" e le cosiddette "testimonianze" in base alle quali fu condannato, erano false, assolutamente false.
Da 48 anni Leonard Peltier è in carcere (fu arrestato il 6 febbraio 1976), condannato per un crimine che non ha mai commesso, perseguitato per la sola ragione di essere un indiano che lotta per i diritti e la dignità del suo popolo, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della Madre Terra. La sua liberazione è stata chiesta da Nelson Mandela e da madre Teresa di Calcutta, da John Lennon e da Robert Redford, dal Dalai Lama e da papa Francesco, dal Parlamento Europeo e dall'Onu.
Pochi mesi prima di morire il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli lanciò un rinnovato appello per la sua liberazione.
Che quell'appello non cada nel vuoto, che sia finalmente restituita la libertà a Leonard Peltier, che la voce dell'umanità intera persuada finalmente il Presidente degli Stati Uniti d'America a concedere la grazia che faccia cessare questa scandalosa ingiustizia, questa disumana persecuzione.

[2 febbraio 2024]
 


Per contatti: Centro di ricerca per la pace, i diritti umani
e la difesa della biosfera strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
e-mail: centropacevt@gmail.com