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giovedì 15 febbraio 2024

LODE ALL’AMICIZIA
di Angelo Gaccione


MarcAntonio Dal Re
San Giorgio a Palazzo - Milano

Che dono prezioso è l’amicizia… per chi la offre e per chi la riceve. Sappiamo che è una “merce” rara e non è disponibile al supermercato, perciò quando arriva genuina, disinteressata, piena di abnegazione e di disponibilità, ne siamo commossi. Ci sorprende positivamente e ci fa sentire accolti e il nostro sguardo sulla vita cambia prospettiva. Un sentimento, l’amicizia, in grado di agire e modificare altri sentimenti. In profondità: è questa la sua forza. È un sentimento gratuito, e quando è autentico viene a farci visita durante le nostre umane difficoltà con la sua delicata gentilezza. È facile, infatti, mostrare amicizia a qualcuno quando va tutto bene e non ci crea fastidi; è per questo che l’amicizia vera la mettono alla prova le avversità. In genere i rapporti di amicizia sono superficiali e coltivarla in un mondo sempre più frenetico e oppresso da mille incombenze non è facile. È più facile ritrovarne tracce tra le pagine dei libri e nelle storie che essi ci raccontano. Amicizie solide, robuste, esemplari, nate più come desiderio (riempimento di vuoto), aspirazione, che come realtà vere, concrete. Gesti nobili di amicizia, tuttavia, li vediamo esprimersi anche nel quotidiano attraverso la disponibilità, un soccorso inaspettato, una parola buona, una visita che non ci saremmo aspettati e che ci ha sorpresi. Perché l’amicizia è fatta soprattutto di gesti, di gesti spontanei che non richiedono alcun risarcimento. A proposito di gesti, mi è parso molto delicato quello compiuto dal saggista e studioso Marco Vitale nei confronti di Rinaldo Cappella; un geniale artista dal talento naturale questi, a cui Vitale restituirà il dono che aveva ricevuto due mesi prima. Cappella aveva vergato su carta di Fabriano, con una magnifica calligrafia da scriptorium e come un monaco amanuense, un suo personale itinerario milanese esplorando i dintorni dell’antica contrada di via Cornaggia. Corredato da sette disegni a penna, interamente scritto a mano e terminato nel novembre del 1982, ne farà dono con dedica autografa a Vitale, come segno di una lunga e fedele amicizia. A sua volta Vitale nel gennaio dell’anno successivo sorprenderà l’amico facendo stampare testo e disegni in 300 esemplari numerati in un librino dal formato 13 x 9 con la copertina di pelle rigida per farne dono all’autore ed agli amici. Come segno di amicizia è giunto a me questo librino 42 anni dopo, facendo la felicità dei miei occhi. E allora sia lode all’amicizia in qualunque forma si manifesti.