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mercoledì 21 febbraio 2024

PER ASSANGE LIBERO
di Valentina Reina


 
Londra. 20 febbraio 2024. La Royal Court of Justice del Regno Unito, qui a Londra, che ospita la Appeal Court, si trova sullo Strand, nella City of Westminster, vicino al confine con la City (Temple Bar). È qui l’appuntamento per il cosiddetto Day X. Il giorno in cui laa Corte dovrà decidere in udienza pubblica, se concedere al giornalista Julian Assange di potersi appellare all’estradizione richiesta dagli Stati Uniti. Assange langue da quasi cinque anni nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh, a Londra, definita la Guantanamo britannica, con l’accusa pretestuosa di aver infranto l’Espionage Act. In pratica di aver fatto al meglio il suo mestiere di giornalista, aver pubblicato documenti sui crimini di guerra commessi dagli Stati Uniti nel corso dei conflitti in Afghanistan e Iraq, informandone l’opinione pubblica mondiale come dovrebbe fare una stampa libera in ogni Paese libero. Per aver fatto coraggiosamente il suo dovere, rischia, se estradato dalla democratica Inghilterra nella democratica America, 175 anni di carcere. Viva la democrazia! Ci siamo ritrovati qui in tantissimi, attivisti a cui sta a cuore la libertà di stampa giunti da tutta Europa. I Paesi di provenienza si riconoscono dalle spille sui giubbotti, dai cartelli e dalle bandiere. Numerosi i gruppi giunti dall’Italia. Intoniamo a lungo “Free free Julian Assange” in un grido accorato e compatto. Le nostre voci riempiono lo Strand sempre più forte. All’uscita dal Tribunale Stella Assange, moglie del coraggioso giornalista, davanti a tutta questa folla e alla solidarietà internazionale si commuove. Ci invita a far sentire forte la nostra voce, far capire alle autorità che l’opinione pubblica c’è, che ogni voce deve contare.
Domani si replicherà, dalle 8,30 alle 16,30. Saremo al fianco di Assange, non lo lasceremo solo.


LA MANIFESTAZIONE DI IERI A LONDRA