Corollario alla lettura su Jung e
Oppenheimer di Lucia Bove. Affascinante lettura ci propone Lucia
Bove sui collegamenti tra fisica quantistica, psicologia, arte e religione su
“Odissea” di ieri, 1° febbraio 2024 (https://libertariam.blogspot.com/2024/02/jung-e-oppenheimer-di-lucia-bove-c.html). Nella mia passata esperienza di
ricercatore scientifico (in inglese si direbbe “scientist” ma la parola “scienziato”
in italiano è stonata se riferita a sé stessi) ho, con una certa frequenza,
sperimentato l’arrivo di una intuizione contemporaneamente a colleghi, sia
nella stessa stanza o in quella accanto, sia a distanza di migliaia di
chilometri. Un fenomeno che ricade nella normalità in fisica quantistica, al
quale ho spesso attribuito il semplice significato di una espressione inglese,
usata in senso autoironico, che recita: “great minds think alike”. Riguardo l’archetipo
di Jung, penso che ci possano essere anche livelli di diversa intensità (o
energia) di questa “presa di coscienza” per continuare col parallelismo tra
quantistica e psicologia e nella vita di ciascuno di noi ne possiamo avere
esperienza molte volte anche senza giungere alle estreme conseguenze ben
evidenziate nel caso di Oppenheimer. Come ricordavo in un mio articolo su
“Odissea” qualche tempo fa, l’intuizione scientifica ha una stretta parentela
con l’espressione artistica. A mio avviso, entrambe rappresentano la tensione
del nostro inconscio verso la spiegazione di fenomeni, sensazioni e sentimenti
che stentiamo a comprendere. Portando questa considerazione poco più in là,
ecco che entriamo nel campo della Religione e dei misteri della fede. Insomma,
tutto si tiene!