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venerdì 2 febbraio 2024

SIPARIETTO ANTIFASCISTA
di Vincenzo Talarico

 
Mussolini e Churchill
I due compari

Terza puntata
 
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Un tale va in Germania e promette ad un amico che, per eludere la censura, scriverà con l’inchiostro normale tutto ciò a cui non si deve credere, e con l’inchiostro rosso la verità assoluta.
Arriva la prima lettera piena di meraviglie e mirabilie, tutta scritta in inchiostro comune.
In fondo c’è un post-scriptum: “l’unica cosa che non sono riuscito a trovare in Germania è l’inchiostro rosso”.
 
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Roma di travertino,
fasciata di cartone,
aspetta l’imbianchino
che ne sarà padrone.
 
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Mussolini = l’af(f)ondatore dell’impero.
 
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Mussolini e Hitler si fermano con l’automobile e fanno colazione in mezzo alla strada, in una gita al fronte. Un soldato che con i camerati li guarda chiede “Quale è Mussolini? Quale è Hitler?”
Risponde un altro soldato indicando i due che, in mancanza di salviette mangiano su dei giornali: “Quello che mangia sul Popolo d’Italia è Mussolini, quello che mangia sull’Avvenire è Hitler”.
 
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Dalla Svizzera vari animali vogliono venire in Italia per rendersi conto della vera situazione. Vengono prima delle mucche, ma tornano indietro: troppa concorrenza, troppi cornuti.
Poi vengono delle pecore, ma anch’esse tornano a casa: troppe pecore in giro, prati e città ne son pieni. Finalmente arriva un porco. Torna dopo qualche tempo tutto tronfio e soddisfatto: l’hanno fatto Senatore.
 
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Mussolini si ferma per una panne di auto in un paesino e per passare il tempo durante la riparazione va al cinema. C’è un film Luce dove lui stesso appare. La gente applaude in piedi.
Lui, imbarazzato, non si muove.  Gli si avvicina il padrone del cinema, lo tocca confidenzialmente sulla spalla e gli sussurra: “Signore, tutti la pensiamo come lei… ma dia retta a me: si alzi!”
 
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Andando a visitare le navi di Nemi, Mussolini si impantana pericolosamente nel fango della riva.
Un contadino lo salva. Mussolini, grato e commosso gli chiede che cosa può fare per lui.
L’altro, riconoscendolo solo ora, resta di stucco, e solo lo scongiura: “Non dite a nessuno che v’ho salvato io!”