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venerdì 9 febbraio 2024

SIPARIETTO ANTIFASCISTA
di Vincenzo Talarico


Pio XI e Mussolini

Nona puntata
  
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Quando fu presentato a Mascagni il Maestro (Colonnello) Tiby, Mascagni disse: “Oh Dio! Ho proprio paura che presto mi sarà offerto il comando di un corpo d’Armata”.
 
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Stessa presentazione, Tiby dice a Mascagni, porgendogli la mano: “Maestro Tiby
Mascagni risponde: “Generale Mascagni”.
 
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Mascagni chiama Tiby: la tubercolosi del teatro lirico.
 
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Il padre, gran fascista, insegna al figlio le preghiere.
Dice: “Tu devi dire: Signore Iddio ti ringrazio per quanto hai fatto per me conservando in salute il nostro Duce”.
Il bambino obbedisce, poi chiede: “Ma papà, il Duce è eterno?”
No figliolo, purtroppo dovrà morire anche lui
Quando lui sarà morto, come dovrò pregare?”
Allora dirai: Signore Iddio, ti ringrazio per quanto hai fatto per me”.
 
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Pio XI e Mussolini si incontrano e si presentano.
Dice il primo: “Pio un-decimo
Risponde l’altro “Pijo tutto”.
 
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Rebus: il francobollo lungo con Hitler e Mussolini
(Reo con-fesso).
 
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Davanti ad un negozio c’è una fila lunghissima. Una guardia tiene a stento l’ordine. Piove. Tutti sono annoiati, stanchi, scontenti. Una donna dice: “Pensare che mentre io sto qua a godermi l’acqua quel mascalzone sta a casa, con tutte le comodità. Che lo possino… etc. a lui etc. etc.”.
La guardia a un certo punto crede bene di intervenire, intimando alla donna di tacere.
Embè” risponde lei “Non posso manco più dir male di mio marito?”
La guardia tace. La donna entra nel negozio, fa la sua spesa, riesce.
La guardia si mette sull’attenti e la saluta così: “Arrivederci, donna Rachele”.
 
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P.N.F: Per Necessità Famigliare
P.R.F: Per Far Ridere
P.F.R: Pochi Farabutti Rimasti
 
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All’apparire sul mercato dei primi immangiabili sfilatini, una mattina se ne trovò uno attaccato alla mano di Cesare Augusto sulla via dell’Impero. E sul petto della statua era scritto questo epigramma: “A bon Augù, e mangnatelo tu che ci hai lo stomaco de fero lo sfilatino dell’Impero!”
 
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Due moschettieri del Duce, correndo in auto investono e uccidono un maiale.
Non volendo danneggiare il contadino vanno alla sua casa, bussano. Il contadino esce fuori.
Essi dicono: “Siamo moschettieri del Duce. Abbiamo ucciso quel porco”.
Il contadino getta un grido di gioia e li abbraccia cordialmente, offrendo loro la sua gratitudine eterna e la sua casa.