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mercoledì 6 marzo 2024

IL NO DELLE DONNE ALLA GUERRA
Silvia Vegetti Finzi sulla nota di Alessandra Bocchetti.
 

Grazie Alessandra di questa sublime testimonianza perché di una testimonianza si tratta. Evoca una vita vissuta nella sorellanza tra donne che pensano insieme e insieme combattono per un mondo migliore dove non via sia un sesso che domina l’altro sino a renderlo insignificante e sacrificabile.
Tu mi hai insegnato tanto e, ora ci ritroviamo nell’ultima, forse estrema battaglia. Condivido quanto scrivi ma, dal canto mio, sottolineerei la catastrofe indotta dall’infiltrazione del terrorismo. Mentre la guerra persegue la vittoria e il bottino, sia esso territoriale o il controllo delle risorse energetiche, il terrorismo non ha altro fine che l’annientamento del nemico, la sua scomparsa dalla terra e dalla storia, anche a costo di perire insieme. Della guerra si può prevedere un termine e tentare una mediazione, del terrorismo no. La guerra è simbolizzata (confini, divise, inni, bandiere, medaglie ed eroi), il terrorismo è anonimo, senza spazio, senza tempo. È un veleno micidiale che uccide lentamente e inesorabilmente. Se non operiamo questa distinzione, i nostri giovani rischiano di marciare a favore della loro disfatta.
 
Grazie ancora.
Silvia Vegetti Finzi