Festeggiano vittorie, ma metà degli elettori non va a votare.
Sinteticamente
alcune indicazioni che ci provengono dai risultati delle Regionali in Abruzzo: 1)
La competizione regionale è stata chiaramente appannaggio del centro destra ma
se consideriamo l'esito elettorale dell'Abruzzo parte della marcia di
avvicinamento alle Europee del 9 giugno allora è il caso di approfondire alcuni
aspetti; 2)
Prosegue, anche se a scartamento ridotto, l'assestamento verso il basso della
partecipazione al voto. In
esito alle elezioni regionali abruzzesi nel 2019 i candidati presidenti (4)
ottennero complessivamente 624.482 voti validi (su di un corpo elettorale di
1.211.204) pari al 51,55%. Nelle elezioni politiche 2022 nel collegio Abruzzo
con un corpo elettorale di 1.026.974 unità i candidati nei collegi uninominali
ottennero complessivamente 625.731 voti pari al 60,92%. Nelle elezioni
regionali 2024 i candidati presidenti (2) hanno avuto complessivamente 611.320
voti (su di un corpo elettorale di 1.208.207) pari al 50,59% (meno 0,49% tra il
2019 e il 2024. Per
quel che riguarda i voti delle liste nelle regionali 2019 si ebbero 599.356
voti validi (49,48% sul totale degli iscritti nelle liste). Nell'analoga competizione
del 2024 le liste hanno ottenuto 578.153 voti ( 47,85% con una diminuzione
dell'1,63%). In sostanza nessuno sembra in gradi intercettare l'astensionismo
consolidato. 3)
Tra il 2019 e il 2024 i candidati alla presidenza della Regione Abruzzo si sono
ridotti da 4 a 2: in questo senso è oggettivo il rinsaldamento del riscontro
bipolare che comunque era stato segnalato anche dall'esito delle recenti
elezioni sarde. Gli
elementi di volatilità elettorale si possono quindi riscontrare all'interno
degli schieramenti e nella valutazione riguardante l'accorpamento del Movimento
5Stelle e di liste centriste nell'alleanza con il PD. 4)
Nel centro destra (a formazione sostanzialmente invariata tra il 2019 e il
2024) si registrano questi passaggi: Il
candidato presidente Marsilio passa da 299.949 voti (24,76% sul totale degli
aventi diritto) a 327.660 voti 27,11 sul totale degli aventi diritto con un
incremento effettivo del 2,24%). Per
quel che riguarda le liste: a)
Lega: nel 2019, 165.008 voti (13,62% sul totale degli aventi diritto),
politiche 2022 51.764 voti (5,04 sul totale degli aventi diritto), regionali
2024 43.780 voti (3,62% sul totale degli aventi diritto). Tra il 2019 e il 2023
una flessione del 10% sul totale degli aventi diritto). b)
Fratelli d'Italia: nel 2019 38.894 voti (3,21 sul totale degli aventi diritto),
le liste d'appoggio al candidato presidente 19.446 voti (1,60% sul totale degli
aventi diritto); politiche 2022 173.153 voti (16,86% sul totale degli aventi
diritto); regionali 2024 139.376 voti (11,53% sul totale degli aventi diritto),
lista d'appoggio al candidato presidente 33.078 voti (2,26% sul totale degli
aventi diritto. Calcolando rigorosamente le percentuali sul totale degli aventi
diritto la somma FdI e lista del presidente ha raccolto nel 2019 il 4,81%;
nelle politiche 2022 la lista FdI ha ottenuto il 16,86%; nelle regionali 2024
la lista FdI e quella d'appoggio del candidato presidente hanno sommato il
13,79%). Senza bisogno di una sofisticata analisi dei flussi risalta un
passaggio diretto di voti dalla Lega verso Fratelli d'Italia; c)
Forza Italia; nelle regionali 2019 54.223 voti (3,69% sul totale degli aventi
diritto) politiche 2022 69.512 voti (6,76% sul totale degli aventi diritto)
regionali 2024 77.455 voti (5,30% sul totale degli aventi diritto). Complessivamente
le liste di centro destra avevano ottenuto nelle regionali 2019 294.879 (24,34%
sul totale degli aventi diritto) politiche 2022 298,620 voti (29,07% sul totale
degli aventi diritto) regionali 2024 315,987 (26,15% sul totale degli aventi
diritto). In questo contesto Fratelli d'Italia rappresenta il 44,10%
dell'intera coalizione (cui va aggiunto il 5,72% delle liste d'appoggio al
candidato presidente. 5)
Nel centro-sinistra invece variazioni molto importanti nella composizione sia
rispetto alle regionali 2019, sia al riguardo delle politiche 2021. Nel
2019 la candidatura Legnini (centro-sinistra) raccolse 195.394 voti (16,13% sul
totale degli aventi diritto) e quella Marcozzi (M5S) 118.287 (9,76% sul totale
degli aventi diritto). Nel 2024 la candidatura D'Amico (centro sinistra e M5S)
284.748 (23,56% sul totale degli aventi diritto con una diminuzione del 2,33%
sulla somma delle 2 candidature del 2019). Lo
schieramento di centro-sinistra nelle regionali 2019 aveva avuto 183.630 voti
(15, 16% sul totale degli aventi diritto), il Movimento 5Stelle 118.287 voti
(9,76% degli aventi diritto) nelle politiche 2022 l'alleanza attorno al PD
137.336 (13,37% sul totale degli aventi diritto) il M5S 115.336 voti (11,23%
sul totale degli aventi diritto) i centristi39.295 voti (3,82% sul totale degli aventi diritto); Regionali 262.166
voti (21,69% sul totale degli aventi diritto). IL
PD rappresenta il 44,73% della coalizione. Al
riguardo delle singole liste del centro-sinistra: a) Tema
della maggioranza relativa.