Ciò che è
diventato il Disservizio Sanitario in Lombardia (e nell’Italia intera) è sotto
gli occhi di tutti. Da Servizio di cura si è trasformato in una delle
principali cause di morte per tutti noi, che pure lo sosteniamo con le nostre
tasse. Le liste d’attesa hanno raggiunto limiti intollerabili per chi non può
pagarsi visite e cure presso i privati. Solo una ristretta aristocrazia di
ricchi e benestanti ha diritto a curarsi e proteggere la propria vita? È così
che stanno le cose? Vi sembra umano? Vi sembra morale? Vi sembra equo e
democratico? Fino a quando abuserete della nostra pazienza? Abbiamo deciso di
agire, firmiamo in massa e facciamo firmare questo appello in ogni dove, in
ogni ambito. Scaricate il modulo e fatelo girare. [Odissea]
1. Centro unico di Prenotazione:
istituzione da parte della Regione entro il 30/6/2024 di un CUP, che dovrà
disporre delle agende di tutte le strutture, pubbliche e private
contrattualizzate, e di ogni specialità; sospensione dei contratti con quelle
aziende private che si rifiutano di consegnare le agende al CUP. Il CUP dovrà
fissare visite ed esami nel territorio di residenza (ASST) del cittadino/a
richiedente.
2. Abbattimento delle liste d’attesa:
a) attraverso un periodico controllo, da parte di Regione e Ats, sulle
strutture pubbliche e private accreditate, per verificare: che non siano chiuse
le agende, pratica vietata dell’attuale legislazione; la corretta gestione dei
fondi nazionali e regionali destinati all’abbattimento delle liste d’attesa;
l’assenza di qualunque pratica finalizzata a trasferire la richiesta del
cittadino/a dal pubblico al privato; b) interruzione temporanea
dell’intramoenia nelle strutture sanitarie che non rispettano i tempi di attesa
relative alle classi di priorità indicate dai Medici di Medicina Generale; c)
monitoraggio e controllo attività a pagamento delle strutture private (tempi di
attesa).
3. Medici a gettone (non
dipendenti): rispetto rigoroso della legislazione e delle delibere che
prevedono la soppressione della pratica del medico a gettone sotto qualunque
forma si realizzi. Stabilizzazione a tempo indeterminato del personale
sanitario precario, assunzione di medici, infermieri e ostetriche,
riconoscimento e valorizzazione, anche economica, a partire dal contratto
nazionale, del lavoro di tutti gli operatori sanitari.
4.Residenze Sanitarie Assistenziali
e anziani: miglioramento dell’insieme dei servizi per anziani: case
popolari dignitose, assistenza domiciliare, servizi vicini a casa (negozi,
ambulatori, attività culturali e sportive), piccole residenze comunitarie. Per
le persone ospitate nelle RSA e nelle ASP prevedere che la copertura dei costi
sanitari sia tutta a carico di Regione, sgravando le rette alle famiglie da
qualunque costo sanitario (almeno 50% retta), così come prevedono le leggi sui
Livelli di assistenza. Monitoraggio delle cure e della loro appropriatezza
anche al fine di individuare eventuali pratiche coercitive. Istituzione da
parte della Regione di un sistema di indicatori di qualità e pubblicazione
periodica dei risultati.
5. Servizi Territoriali:
diffusione e potenziamento dei servizi territoriali dotandoli di tutte le
risorse, il personale e le professionalità necessarie alla qualità del loro
lavoro, e in particolare: consultori pubblici e servizi dedicati alla tutela
della salute sessuale e riproduttiva delle donne, servizi di salute mentale,
servizi di medicina del lavoro per la riduzione delle malattie professionali e
degli infortuni sul lavoro, servizi di prevenzione, sicurezza alimentare e
tutela dell’ambiente.