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mercoledì 6 marzo 2024

VERSO L’AUTODISTRUZIONE
di Luigi Mazzella


 
N
ella infinitezza temporale e spaziale, del Cosmo, vale a dire nei miliardi di anni in cui è sorta la vita su una minuscola, infinitesimale parte degli infiniti Universi, la Terra, la “civiltà” umana ha compiuto un percorso brevissimo anche se intenso per gli eventi che l’hanno caratterizzato. L’esistenza passata dell’umanità e le epoche ancora da venire rappresentano una totalità incommensurabile di tempo (infinita per la mancanza sia di un inizio sia di una fine) in rapporto alla breve frazione degli anni trascorsi dall’inizio della suddetta civiltà umana. Sia per le trasformazioni imposte ad opera del maschio per dare all’organizzazione della società un’impronta patriarcale, sia per le utopie create dalla fantasia e successivamente coltivate, in religione e in politica, per mettere a tacere la ragione sulle conseguenze negative delle scelte da fare, l’essere umano che abbiamo definito “civile” ha teso a costruire un sistema di proprietà che con il correlativo capitalismo ha creato la base per un progresso scientifico altrimenti imprevedibile ma anche una serie di limitazioni in tema di libertà e di uguaglianza. L’effetto più grave della situazione attuale è, però, che il progresso perseguito (e ottenuto) dalla civiltà umana ha sviluppato anche tutti gli elementi necessari per la sua distruzione. E tra di essi, oltre ai micidiali strumenti di annientamento delle masse (bombe nucleari, in primis) v’è il disagio crescente per una caotica e sgangherata convivenza comune che si caratterizza sempre di più per mancanza di libertà, di uguaglianza, di fraternità, e capace di provocare negli individui caratterialmente più deboli un cupio dissolvi dagli effetti catastrofici. L’obiettivo di una locupletazione abnorme in un contesto umano che ha fatto della caccia alla ricchezza (e al potere che a essa consegue) la meta finale dell’umanità può fungere da specchietto per le allodole al fine di far cadere nel tranello dell’autodistruzione l’intero consorzio umano. Nel mentre, quindi, i Biden, gli Zelensky, i Netanyahu, le Von der Layen, i Macron, le Meloni si lasciano contagiare dal predetto cupio dissolvi e portano i loro governati verso il disastro di una guerra nucleare, i giovani pregustano la riconquista delle perdute libertà della società pre-patriarcale e pre-capitalistica, riscoprendo le gioie della poliandria e della poligamia, dei diritti  del reciproco commercio sessuale, del libero coito di gruppo, della fraternità umana e della liberazione dalla schiavitù proprietaria. Il tutto, purtroppo, senza rendersi conto che lo scoppio di una guerra nucleare non li risparmierà solo perché distratti dall’ideazione di una società nuova e migliore.