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lunedì 22 aprile 2024

CONFRONTI
Fascismo-antifascismo.



A differenza di quanto affermato da Giovanni Minoli ex megadirigente galattico RAI, che ospite il 14 aprile scorso della trasmissione Chesarà di Serena Bortone, ha affermato che il dibattito fascismo-antifascismo è inutile, da cittadino mega-semplice penso che in questo paese sia un dibattito indispensabile. A riprova, nella stessa trasmissione una settimana dopo, è stato eliminato dalla scaletta annunciata Antonio Scurati, reo di aver chiesto nel suo intervento il pronunciamento della parola ‘antifascista’ alla Presidente del Consiglio in carica. Agli zelanti cortigiani autori del deferente omaggio, ha fatto eco la Presidente Meloni (ma com’è democratica lei) che ha pubblicato il testo di Scurati gratuitamente sulla sua pagina Facebook, spiegando che in RAI era stato scartato causa troppo esosa richiesta economica dello scrittore. Ma riscaldata dalla “fiamma”, la Presidente continua a rinunciare all’uso della parola antifascista, sostituendola con perifrasi buone per tutti i palati, post fascisti compresi. Fra i cortigiani si ricorre di continuo alla impropria contrapposizione, “ma chi si dice antifascista, perché non aggiunge di essere anticomunista?”, e dietro questo paravento credono di ripararsi dal dato di fatto tutto italiano, per cui l’antifascismo è un valore fondante la Repubblica e costituzionale, destinato a vivere con la Costituzione sino a che avrà vita, mentre l’anticomunismo è una libera opzione politica. Ancora una volta però a pesare sulle sorti del nostro paese, sono gli “indifferenti”, che considerano tutto inutile (a parte il loro ombelico), compreso il dibattito attorno al dualismo fascismo-antifascismo.
Vittorio Melandri