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lunedì 29 aprile 2024

E DOPO ’L PASTO HA PIÙ FAME CHE PRIA
di Girolamo Dell’Olio


 
Mentre le Autorità del Paese digeriscono i massacri sulle sponde dello stesso mare nostrum e festeggiano il riarmo internazionale accarezzando il sogno di tante belle truppe fresche nazionali da spedire nella sorella Ukraina fra Dniepr e Dniestr in difesa della demokrazia kontinentale, il solito inossidabile testimone monta la guardia alle Istituzioni con la maiuscola che la guerra santa la nutrono di risorse pubbliche e di retorica vacua, e per soprammercato la portano (stessa logica, stesso metodo) fin dentro le viscere della città del Fiore, sotto forma di supertalpa meccanica, chi benedicendo l’impresa (Regione Toscana), chi chiudendo tutti e due gli occhi sulle illegalità persino pacchiane che la accompagnano (Prefettura, Ministero dell’Interno). Regione Toscana. Ministero dell’Interno. Come dire: governo locale e governo centrale… appassionatamente solidali!
Dopo 24 anni di fiaschi, inchieste, fallimenti ed esplosioni di costi pubblici, proprio come si foraggiano le guerre disapplicando l’articolo 11 della Carta si scava allegramente per la TAV sotto la città madre del Rinascimento disapplicando persino le norme della Repubblica. Al punto che la satira di Giuliano, a cui i volontari di Idra sono ancora una volta grati per quest’ultimo sapido dono, suggerisce la via dell’appalto diretto al mondo animale: se proprio si deve scavare, lasciamolo fare a chi è guidato dalle ‘sensate esperienze’ invece che dalla ‘bramosa voglia, e dopo ’l pasto ha più fame che pria’.
 
Dunque, anche stamani, sui due primi portoni di via Cavour, a Firenze, civico 2 e civico 1, l’ennesima garbata denuncia, gli ennesimi civili interrogativi: se salute e sicurezza sono tutti i giorni sulla bocca di tutti gli attori della politica, allora dov’è il governo? dove sono i sindacati? dov’è il sindaco? dov’è la Regione Toscana? dov’è la Prefettura?


‘Siamo sulla buona strada’, scrive l’amico Angelo Gaccione (nomen omen), su ‘Odissea’: ‘Siamo sulla buona strada dell’annientamento finale. Le stesse opinioni pubbliche mondiali mostrano che così deve essere: da una parte l’indifferenza generale, l’ignavia; dall’altra la reazione isterica (uomini o donne non fa differenza) di chi vuole andare fino in fondo, fino all’estinzione generale, totale, definitiva. Costi quel che costi. Muoia Sansone con tutti i filistei. Che morte sia. Così vuole questa parte di opinione pubblica mondiale’.
E aggiunge: ‘Non si tratta solo di gente malvagia, accecata, biliosa. Ovviamente nell’insieme ce ne sarà, ma è formata anche di persone di raffinata cultura e di buone letture; di studiosi sensibili al patrimonio artistico, amanti della musica, del teatro, del paesaggio, della natura, del pensiero. Non farebbero del male a un lucherino e in genere sono miti, moderati, e per nulla estremisti. Purtroppo in tempi calamitosi come questi accade, e la storia ce lo insegna, che anche le menti più lucide finiscono per farsi travolgere dal conformismo generale. Senso critico e dubbio vengono rimossi’.
 



Ecco. Lo stesso paesaggio umano si presenta agli appuntamenti settimanali dell’uomo-sandwich davanti ai Palazzi del potere a Firenze. Davanti ai cartelli scorrono l’ignavia e l’indifferenza. Scorre la rassegnazione e la frustrazione. La fretta e la distrazione. La paura e la depressione. L’inconsapevolezza e la rimozione. L’ignoranza e la disinformazione.
Una macedonia di ingredienti che costruisce l’edificio del conformismo di massa. E permette a coloro a cui sono state sciaguratamente affidate le leve del comando ‘democratico’ di perseguire l’obiettivo dell’estinzione generale, totale, definitiva, del senso critico e del dubbio, costi quel che costi.
 
Non è una novità. Ne abbiamo avuto prove truci e crude nella stagione della cosiddetta pandemia. Un esperimento di ingegneria sociale che ha fatto scuola. Oggi per esempio, tornato a casa, mi è toccato dover leggere l’annuncio di un’iniziativa per il 25 Aprile arrivato per posta elettronica da uno gruppo di resistenti No TAV del Piemonte che, dopo un ‘ciao a tutt*’ invita a ‘celebrare il 25 aprile da semplici cittadin*’, e si firma Cittadine e cittadini antifascist*’!
Ahi, ahi! Temo che il virus dell’omologazione sia penetrato in profondità. E non mi sembra assomigliare a quello del Covid: piuttosto, all’RNA messaggero. O meglio, alle conseguenze della sua inoculazione mentale di massa, prima ancora che fisica. Del resto, si sa, anche nel mondo dell’informatica si sospetta che virus e antivirus viaggino nelle stesse mani…


 
Non ho potuto trattenermi dal rispondere.
‘Attenzione, amici, a non cascare nel ‘fascismo’ occulto, subdolo, digitale, genderaro. Quell’asterisco dopo ‘tutt’ non ci sembra un bel segnale.
È anche lui - forse - figlio della stagione del ‘green pass’: quando tutte le belle difese - che oggi tornano in auge - del pensiero critico, del diritto al dissenso, de ‘il corpo e mio e lo gestisco io’, crollarono una dopo l’altra nel silenzio dell’obbedienza alla $cienza, nel terrore del distanziamento sociale coatto, nella notte della ragione...
O no?
Ognuno, certo, ha diritto a pensare a modo suo. Voi sapete se e quanto noi di Idra siamo o no vostri fratelli e sorelle nella battaglia allo scempio TAV. Proprio per questo, però, nel rispetto delle vostre scelte, umilmente vi chiediamo una piccola cortesia. Asterischi e schwa a noi fanno male al cuore, credeteci! Se ci volete bene e pensate di non poterne fare a meno... quella volta, evitate di scriverci.
Grazie! Un abbraccio a tutte e tutti da Firenze!’



Spero che questo spunto di riflessione possa servire. In un altro caso, a Firenze, ha avuto successo. E del resto, affido sempre all’interlocuzione gli esiti dell’agire. Anche per strada, dove sei costretto a prendere atto di un paesaggio umano abbastanza devastato, ogni volantino di informazione corretta, di invito al pensiero, arrivato a destinazione, ogni sguardo che si appoggia sul tuo cartello, voglio pensare e sperare che è un seme.