E DOPO ’L PASTO
HA PIÙ FAME CHE PRIA di Girolamo Dell’Olio
Mentre le
Autorità del Paese digeriscono i massacri sulle sponde dello stesso mare nostrum e festeggiano il riarmo
internazionale accarezzando il sogno di tante belle truppe fresche nazionali da
spedire nella sorella Ukraina fra Dniepr e Dniestr in difesa della demokraziakontinentale, il solito inossidabile testimone monta la guardia alle
Istituzioni con la maiuscola che la guerra santa la nutrono di risorse
pubbliche e di retorica vacua, e per soprammercato la portano (stessa logica,
stesso metodo) fin dentro le viscere della città del Fiore, sotto forma di
supertalpa meccanica, chi benedicendo l’impresa (Regione Toscana), chi
chiudendo tutti e due gli occhi sulle illegalità persino pacchiane che la
accompagnano (Prefettura, Ministero dell’Interno). Regione Toscana. Ministero
dell’Interno. Come dire: governo locale e governo centrale… appassionatamente
solidali! Dopo 24 anni di fiaschi, inchieste, fallimenti ed
esplosioni di costi pubblici, proprio come si foraggiano le guerre
disapplicando l’articolo 11 della Carta si scava allegramente per la TAV sotto
la città madre del Rinascimento disapplicando persino le norme della
Repubblica. Al punto che la satira di Giuliano, a cui i volontari di Idra sono ancora una volta grati per quest’ultimo
sapido dono, suggerisce la via dell’appalto diretto al mondo animale: se
proprio si deve scavare, lasciamolo fare a chi è guidato dalle ‘sensate
esperienze’ invece che dalla
‘bramosa voglia, e dopo ’l pasto ha piùfame che pria’. Dunque, anche stamani, sui due primi portoni di via
Cavour, a Firenze, civico 2 e civico 1, l’ennesima garbata denuncia, gli
ennesimi civili interrogativi: se salute e sicurezza sono tutti i giorni sulla
bocca di tutti gli attori della politica, allora dov’è il governo? dove sono i
sindacati? dov’è il sindaco? dov’è la Regione Toscana? dov’è la Prefettura?
‘Siamo sulla buona strada’, scrive l’amico Angelo Gaccione (nomen omen), su ‘Odissea’: ‘Siamo sulla buona strada dell’annientamento finale. Le stesse opinioni
pubbliche mondiali mostrano che così deve essere: da una parte l’indifferenza
generale, l’ignavia; dall’altra la reazione isterica (uomini o donne non fa
differenza) di chi vuole andare fino in fondo, fino all’estinzione generale,
totale, definitiva. Costi quel che costi. Muoia Sansone con tutti i filistei.
Che morte sia. Così vuole questa parte di opinione pubblica mondiale’. E aggiunge: ‘Non si tratta solo di gente malvagia, accecata, biliosa. Ovviamente
nell’insieme ce ne sarà, ma è formata anche di persone di raffinata cultura e
di buone letture; di studiosi sensibili al patrimonio artistico, amanti della
musica, del teatro, del paesaggio, della natura, del pensiero. Non farebbero
del male a un lucherino e in genere sono miti, moderati, e per nulla estremisti.
Purtroppo in tempi calamitosi come questi accade, e la storia ce lo insegna,
che anche le menti più lucide finiscono per farsi travolgere dal conformismo
generale. Senso critico e dubbio vengono rimossi’.
Ecco. Lo stesso paesaggio umano si presenta agli
appuntamenti settimanali dell’uomo-sandwich davanti ai Palazzi del potere a
Firenze. Davanti ai cartelli scorrono l’ignavia e l’indifferenza. Scorre la
rassegnazione e la frustrazione. La fretta e la distrazione. La paura e la
depressione. L’inconsapevolezza e la rimozione. L’ignoranza e la
disinformazione. Una macedonia di ingredienti che costruisce l’edificio
del conformismo di massa. E permette a coloro a cui sono state sciaguratamente
affidate le leve del comando ‘democratico’ di perseguire l’obiettivo dell’estinzione generale, totale, definitiva, del senso critico e del
dubbio, costi quel che costi. Non è una novità. Ne abbiamo avuto prove truci e crude
nella stagione della cosiddetta pandemia. Un esperimento di ingegneria sociale che
ha fatto scuola. Oggi per esempio, tornato a casa, mi è toccato dover leggere l’annuncio
di un’iniziativa per il 25 Aprile arrivato
per posta elettronica da uno gruppo di resistenti No TAV del Piemonte che, dopo
un ‘ciao a tutt*’ invita a ‘celebrare il 25 aprile
da semplici cittadin*’, e si firma ‘Cittadine e cittadini antifascist*’! Ahi, ahi! Temo che il virus dell’omologazione sia
penetrato in profondità. E non mi sembra assomigliare a quello del Covid:
piuttosto, all’RNA messaggero. O meglio, alle conseguenze della sua
inoculazione mentale di massa, prima ancora che fisica. Del resto, si sa, anche
nel mondo dell’informatica si sospetta che virus e antivirus viaggino nelle
stesse mani…
Non ho potuto trattenermi dal rispondere. ‘Attenzione,
amici, a non cascare nel ‘fascismo’ occulto, subdolo, digitale, genderaro. Quell’asterisco
dopo ‘tutt’ non ci sembra un bel segnale. È anche lui -
forse - figlio della stagione del ‘green pass’: quando tutte le belle difese -
che oggi tornano in auge - del pensiero critico, del diritto al dissenso, de
‘il corpo e mio e lo gestisco io’, crollarono una dopo l’altra nel silenzio
dell’obbedienza alla $cienza, nel terrore del distanziamento sociale coatto,
nella notte della ragione... O no? Ognuno, certo,
ha diritto a pensare a modo suo. Voi sapete se e quanto noi di Idra siamo o no vostri fratelli e
sorelle nella battaglia allo scempio TAV. Proprio per questo, però, nel
rispetto delle vostre scelte, umilmente vi chiediamo una piccola cortesia. Asterischi
e schwa a noi fanno male al cuore, credeteci! Se ci volete bene e pensate di
non poterne fare a meno... quella volta, evitate di scriverci. Grazie! Un
abbraccio a tutte e tutti da Firenze!’
Spero che
questo spunto di riflessione possa servire. In un altro caso, a Firenze, ha
avuto successo. E del resto, affido sempre all’interlocuzione gli esiti
dell’agire. Anche per strada, dove sei costretto a prendere atto di un
paesaggio umano abbastanza devastato, ogni volantino di informazione corretta,
di invito al pensiero, arrivato a destinazione, ogni sguardo che si appoggia
sul tuo cartello, voglio pensare e sperare che è un seme.