SE SCRIVETE AL
PRESIDENTE… …ditegli di non
contare su di voi. Che la via per la pace si chiama disarmo.
L’appello al Presidente della Repubblica Italiana che
leggerete più sotto è stato promosso da alcuni ambienti pacifisti la cui
sincerità e la cui coerenza non si possono mettere in dubbio. Alcuni sono amici
miei e ne ho molta stima. Personalmente però, al di là della buona volontà di
chi lo ha promosso, non mi convince e ne spiego le ragioni. Poiché le guerre le
fanno gli Stati e i Governi, le alimentano i nazionalismi, il militarismo, gli
imperialismi, le ideologie autoritarie, reazionarie, mortifere, i mercanti di
morte, le industrie belliche, eccetera eccetera, ogni uomo e ogni donna ha un
solo dovere: opporvisi, boicottare. Non devono prestarsi a nessun tipo di
servizio civile, non devono collaborare in nessuna forma. Non ci si può
ripulire la coscienza facendosi trasformare in crocerossini mentre i
guerrafondai si apprestano al massacro e alle devastazioni. Ci deve essere una
sola parola d’ordine: Non contate su di me. Non va riconosciuta
legittimità, umanità, legalità a nessun ente che si dota di armi di sterminio.
Si deve averne rispetto solo se è disposto al disarmo, se persegue rapporti
pacifici con ogni altro Paese. E finiamola una volta per tutte con questa idea
balzana del concetto di difesa. In epoca nucleare non esiste alcun tipo di
difesa possibile: le armi colpiscono alla cieca. Devastano indiscriminatamente
le abitazioni civili e i beni storico-artistici-ambientali, cancellando ogni
memoria. Le armi nucleari sono in grado di eliminare ogni forma di vita: umana,
animale, vegetale. Compresa quella dei macellai che se ne sono dotati con
l’illusione della sicurezza. Esiste una sola sicurezza possibile: il disarmo.
[Angelo Gaccione]
APPELLO
“Signor Presidente, le scrivo la presente
per dichiararmi obiettore di tutte le guerre e della preparazione delle guerre
mediante il servizio militare nello strumento militare italiano.
L’ingabbiamento delle nostre forze armate nelle attuali strategie NATO non
consente di attuare il “ripudio della guerra” stabilito nell’articolo 11 della
nostra Costituzione. Tanto più che condivido pienamente l’opinione
dell’antimilitarismo nonviolento, ribadita autorevolmente anche da Papa
Francesco: “Oggi non esistono guerre giuste”. L’aria che tira è quella di un
ripristino di forme di mini-naja. In relazione a questa eventualità comunico da
subito che, qualora dovessi ricevere la chiamata a presentarmi presso un
ufficio militare preposto all’arruolamento, la mia risposta sarà un bel
“Signornò!” antimilitarista. Non mi presenterò alla visita militare che dovrà
verificare la mia idoneità. Mi avvarrò del diritto universale umano di
chiedere, per obbedienza alla coscienza, di adempiere agli obblighi di leva
prestando, in sostituzione del servizio militare, un servizio civile orientato
alla difesa nonviolenta e quindi rispondente come il servizio armato al dovere
costituzionale di difesa della Patria. Ritengo doveroso da parte dello Stato
organizzare la mia formazione ed il mio inquadramento dentro un Corpo civile di
pace, possibilmente europeo per attuare l’impegno istituzionale dell’ONU alla
sicurezza comune dell’Umanità. Tenendo presente che presso l’Ufficio Nazionale
Servizio Civile esiste per legge un elenco degli obiettori italiani alla Guerra
per motivi di coscienza, chiedo che Ella rammenti al Ministro Crosetto che deve
aggiornare tale elenco con il mio nome e che deve rendere pubblico tale elenco
generale, essendo l’obiezione alla guerra un atto pubblico”.