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lunedì 1 aprile 2024

LETTERA DA MILANO



Né con Putin né con Biden
 
Caro Direttore,
questa lettera non vuole essere polemica con nessuno. Tanto meno con la dottoressa Lisa Mazzi. Vuole tentare una spiegazione del perché qualcuno è critico verso un capo di Stato come Putin, e contemporaneamente lo è verso gli altri, quelli che lo avversano nella maniera più assoluta, in compagnia di certi giornali e televisioni. Come fosse solo Putin ad avere aggredito un altro Stato. Ci si ricorda di Piazza Maidan e dell’aiuto dato dagli Stati Uniti al gruppo Azov, per poter avere un ruolo a Kiev? Ruolo poi assunto. In termini personali mi piacerebbe sapere i motivi veri per cui è stato ucciso quel politico ucraino, accusato di essere un agente russo, solo perché non aveva aderito alla scelta di fare la guerra ai russi e di trovare una via diplomatica. Riteneva valido un confronto e di evitare la guerra. Posso ricordare che gli americani, unici al mondo, scrivono in documenti ufficiali del Pentagono, che i loro nemici sono Cina, Russia, Iran, definito Stato canaglia? Che dichiarano pubblicamente che i loro soldati rispondono solo a giudici americani e non a qualsiasi istituzione, anche internazionale? Il fatto di avere circa 900 basi militari sparse nel mondo, Italia compresa, è un atteggiamento pacifico o dobbiamo definirlo in altro modo? Non è possibile che Cina specialmente, e Russia possano avere una certa influenza nei riguardi di altri Paesi? Gli Stati Uniti non hanno mai aggredito altri Paesi? Nel Vietnam del Nord, Paese a migliaia di Km di distanza dal loro, non sono entrati con napalm, defoglianti e diossina? La diossina che ha fatto nascere per anni bimbi deformi nei villaggi irrorati, è da considerarsi un effetto collaterale? Ricordo male che alcuni giornali erano “annichiliti” e invocavano Onu e Corti marziali internazionali? Così pure per l’aggressione all’Iraq con l’uso di bombe al fosforo.  
E tuttavia, oggi ci troviamo in una situazione in cui si parla di guerra a cuor leggero come fossimo nei secoli scorsi e non negli odierni tempi nucleari. Una riflessione su questo dovrebbe farci capire che una tale guerra non conosce amico o nemico; che una guerra nucleare riguarderebbe anche gli altri Stati non belligeranti. È “intelligente” tutto questo? è segno di maturità storica e intellettuale?
A breve saremo in periodo elettorale, in Italia e in Europa, e possiamo contribuire a cambiare le cose. Personalmente indirizzerei la scelta verso quei partiti che parlano di Pace e non di deterrenza aumentando la spesa militare e  le armi di sterminio.
Giuseppe Bruzzone                                   
Milano 31 marzo 202