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giovedì 30 maggio 2024

FESTA DELLA REPUBBLICA 



Purtroppo sono proprio i governanti a non rispettare il dettato della nostra Costituzione nata dalla Resistenza partigiana. La disonorano e stanno facendo di tutto per portarci alla guerra.

Ho scritto questa lettera per diletto, facendo riferimento ai testi storici editoriali e scolastici, alle notizie e curiosità lette sui giornali e agli ascolti radiofonici e televisivi. I lettori potranno arricchirne il suo contenuto grazie alle loro esperienze personali dirette e indirette.
Era il lontanissimo 2 giugno 1946 che si indisse un referendum per decidere il passaggio dalla monarchia alla Repubblica - letteralmente cosa di tutti -. Il popolo italiano si era lasciato alle spalle la seconda guerra mondiale terminata il 25 aprile del 1945, che aveva lasciato in ogni parte del Paese povertà, lutti, dolore, sfiducia, odio e macerie. Bisognava alzare la testa con dignità e forza di volontà e organizzare la ricostruzione, non solo economica, ma anche sociale, morale e democratica, dopo un periodo storico politico non condiviso.
Proprio il 2 giugno 1946 fu indetto il referendum per cambiare il tipo di governo: si doveva scegliere se restare fedele al re o decidere la sovranità popolare. Il popolo decise di far nascere la Repubblica Italiana. Determinante fu anche il voto delle donne fino ad allora negato. In parole povere, sono i cittadini che eleggono i propri rappresentanti per legiferare e governare L’Italia. Nacque l’Assemblea Costituente i cui membri scrissero la Costituzione - legge fondamentale della Repubblica che garantisce i diritti, l’uguaglianza, la dignità, la libertà e la partecipazione attiva dei cittadini - che sostituì lo Statuto Albertino; dire che fosse una delle più belle del mondo non è una baggianata. Così il 2 giugno del 1948 la Repubblica vide finalmente la luce.
Ogni anno a Roma il Presidente della Repubblica depone una corona di alloro sull’Altare della Patria per omaggiare il Milite Ignoto - monumento che rappresenta tutti i soldati caduti nelle guerre e di cui non si conosce il nome - mentre una parata militare attraversa i Fori Imperiali e rende onore al Presidente della Repubblica e alle altre alte cariche nazionali.  
Per dovere di cronaca la giornata del 2 giugno è stata festa nazionale fino al 1977 e, poi, fu declassata a giornata feriale a causa della crisi economica e spostata nella prima domenica del mese di giugno. Solo nel 2001 ritornò a essere di nuovo festa nazionale a opera del Presidente della Repubblica Azeglio Ciampi. Ah, per rappresentare la Repubblica è stato scelto un simbolo contenente una stella, una ruota dentata d’acciaio, un ramoscello di ulivo e uno di quercia. Perché questi elementi? La stella rappresenta la rinascita; la ruota dentata il lavoro; l’ulivo la pace e la quercia la forza. Il mio maestro elementare ci disse che il corbezzolo - pianta tipica della macchia mediterranea - rappresenta la pianta nazionale dell’Italia e così spiegò questa affermazione: il frutto è rosso; le foglie sono verdi e i fiori sono bianchi. Ogni anno il 2 giugno si festeggia il compleanno di questa giornata memorabile e un pensiero aleggia nell’aria: cosa posso fare per onorarla, pensa il cittadino comune? Onorare la Patria, amare la bandiera, difendere la Costituzione, usare un comportamento virtuoso… rispettare le regole di convivenza civile. Frase ascoltata a un tavolo di un bar e proferita da un cittadino deluso dalla classe dirigente dello Stato; a proposito della bandiera disse: cittadini al verde con le tasche vuote, notti in bianco per i troppi pensieri, conto in banca rosso.
Oggigiorno la nostra classe politica fa passare il concetto di tante repubbliche legate a altrettanti periodi storici, ossia Prima Repubblica, Seconda Repubblica, Terza Repubblica… speriamo che si fermi questa classifica e si decida una Repubblica unica e condivisa, basata sui principi di solidarietà, libertà e giustizia e onori la Costituzione! 
Carmine Scavello